mercoledì 7 gennaio 2015

Stupirsi di fronte alla neve



"La neve non è solo un bianco carico, 
è neve anche la quiete che ci assale".


"Dio sparge la neve come uccelli che discendono, come locusta che si posa è la sua caduta. L'occhio ammira il fascino del suo candore e il cuore stupisce nel vederla fioccare"

Questa emozione di un antico sapiente biblico, il Siracide (43,17-18), è la stessa che provavamo da bambini, stando col naso incollato al vetro della finestra. 
E' la stessa impressione che freme nel distico che ho citato dall'Invocazione all'Orsa Maggiore (1956) della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, morta a Roma nel 1973.
Se fossimo capaci ancora di stupirci davanti alla neve, non considerandola solo come un ostacolo al traffico o una distesa su cui gettarci con gli sci, ma un simbolo di candore e serenità, scopriremmo un dono prezioso per i nostri giorni di stress e di frenesia.
Sì, la quiete silenziosa, la calma interiore, la lentezza meditativa sono un vaccino dell'anima contro il caos, il fracasso, l'agitazione distratta e infeconda.

Card. Gianfranco Ravasi, Il Sole 24 Ore, 4 gennaio 2015

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