Nel mese di maggio 1915 tra i vasti prati del Passo San Pellegrino si verificarono i primi sconfinamenti italiani nell’allora territorio austriaco. Gli austriaci però, erano ben appostati poco oltre il Passo San Pellegrino e sul sovrastante Passo delle Selle, ove costruirono un piccolo villaggio. Fu in questo modo preclusa ogni possibilità di avanzata verso la Val di Fassa.
Il conflitto italo - austriaco si spostò allora sulle creste di Costabella, dove alterne vicende determinarono, a spese di molto sangue, vari spostamenti di confine, con rilievi che diventavano ora italiani, dopo qualche giorno di nuovo austriaci. In particolare, merita di essere ricordata la battaglia del marzo 1917 per il possesso di Cima Costabella, dove tonnellate di piombo e granate si riversarono sugli appostamenti con effetti devastanti per i soldati italiani che li presidiavano.
Alla fine di ottobre di quell’anno, gli austriaci sfondarono sul fronte isontino, il fronte dolomitico venne abbandonato e fra queste montagne ritornò la pace e il silenzio. La zona si presenta ancora oggi ben conservata: caverne, trincee, postazioni, fondamenta di baracche.
(fonte: https://www.frontedeiricordi.it/i-sentieri-storici/costabella)
Il vasto altipiano erboso della Campagnaccia sovrasta il passo San Pellegrino. Oggi viene utilizzato come pascolo estivo e per lo sci in inverno, ma per tutta la durata della guerra questa vasta prateria fu “terra di nessuno” e fu tenuta costantemente sotto tiro dalla prima linea austro- ungarica che si snodava sulle cime sovrastanti (punta Alochet, passo Le Selle, catena di Costabella).
Il 18 giugno 1915 i soldati italiani occuparono i due modesti rilievi di Sas dal Musc e Colifon che delimitano la Campagnaccia verso sud: qui crearono due avamposti in caverne, collegati alle retrovie con lunghe trincee e mulattiere nascoste. Da qui era possibile controllare le creste di Costabella dove si concentrarono i principali scontri tra i due eserciti. In particolare merita di essere ricordata la battaglia del marzo 1917 per il possesso di cima Costabella, nella quale si registrarono molte perdite.
Le postazioni di Sas dal Musc e Colifon furono mantenute dagli italiani fino al novembre 1917, quando tutto il fronte dolomitico fu abbandonato, in seguito ai fatti di Caporetto. Oggi, lungo la catena montuosa Monzoni-Costabella, rimangono molte tracce della permanenza dei due eserciti che è possibile ammirare percorrendo due vie attrezzate che richiedono preparazione ed attrezzatura adeguata: l’alta via Creste di Costabella “Bepi Zac” e l’alta via dei Monzoni dedicata a Bruno Federspiel.
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