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Castel Thun |
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Mele della Val di Non |
Imponente e austero, ma dotato al tempo stesso di una speciale eleganza, il castello rispecchia il carattere dell'omonima stirpe trentina che vi stabilì la propria sede intorno alla metà del XIII secolo.
Già al tramonto del Medioevo i Thun estesero i loro domini su gran parte delle valli del Noce, incorporando castelli e giurisdizioni. Da allora rimasero una delle più potenti famiglie feudali della regione, dividendosi in numerosi rami, uno dei quali si radicò in Boemia, dove nel 1629 acquisì, per tutto il casato, il predicato di Thun-Hohenstein e il titolo di conti dell'impero.
Il maniero sorge in cima al colle sopra il paese di Vigo di Ton, in posizione panoramica rispetto all'intera valle.
Costituito da torri, mura, bastioni e fossato, deve l'attuale aspetto alle modifiche intraprese nel Cinquecento e nel Seicento. Al 1566 risale la Porta Spagnola attraverso la quale si accede al ponte levatoio e al primo cortile, costruita in stile moresco.
L'ambiente più famoso è la secentesca Stanza del Vescovo, interamente rivestita di legno di cirmolo, con soffitto a cassettoni e stufa in maiolica.
I Thun dimorarono nel castello fino alla morte del conte Zdenko Franz Thun Hohenstein, avvenuta nel 1982.
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San Romedio |
Nel 1790 fu eletto rappresentante della Val Passiria nel Landtag (Consiglio regionale) e nel corso della prima guerra di coalizione, nel 1796-97, fu impegnato al Passo del Tonale, al comando degli Schützen della Passiria.
Per il suo carisma e i numerosi contatti che aveva allacciato durante la sua permanenza nel Tirolo italiano e nella sua professione di oste, Andreas Hofer fu scelto tra le persone fidate che potessero fungere da tramite tra il governo austriaco e la popolazione tirolese, nei preparativi della sollevazione della popolazione della regione, che dovevano accompagnare l’apertura della guerra tra la Francia e l’Austria.
Fu impegnato sul finire di aprile del 1809, negli eventi che portarono alla cacciata dal Trentino delle truppe franco-bavaresi. Dopo la seconda battaglia del Bergisel, nel mese di maggio, Hofer diventò comandante supremo della regione e nel mese di agosto, dopo la terza battaglia del Bergisel, si insediò a Innsbruck come reggente del Tirolo. All’inizio di novembre, con la soppressione da parte dei francesi della sollevazione popolare tirolese, Hofer si ritirò nella propria valle. Si rifugiò con la famiglia presso una malga sulle montagne della Passiria dove fu catturato dai francesi il 27 gennaio 1810. Fu condotto a Mantova e qui fucilato il 20 febbraio 1810.
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