giovedì 27 ottobre 2011

"La più grande ingiustizia" - Storia della Ladinia (seconda parte)



 
Riduzione dell'area linguistica XVII

All'inizio del XVII secolo il ladino si parla ancora nella frazione di Castelrotto San Michele, a Neva Ladina (Nova Levante). Ladini sono la Val di Fiemme, il Cadore, Zoldo, Agordo. Ladina è l'Alta Val Venosta, che nel XVII secolo viene germanizzata con il divieto dell'uso della lingua ladina e delle tradizioni ladine. Oltre il confine svizzero (Müstair) la popolazione ancora oggi parla ladino.

 
Tedeschizzazione dei nomi

Molti cognomi ladini oggi hanno desinenze tipicamente tedesche - sono stati germanizzati sistematicamente; il torto non è mai stato rimediato.


Nazionalismo nel XIX secolo

Nel XIX secolo il nazionalismo nel Tirolo tenta di tedeschizzare i Ladini: L'unica lingua nella scuola, nella chiesa e nella vita pubblica deve essere il tedesco. Popolazione e Chiesa si oppongono decisamente ("Enneberger Schulstreit", 1873).
Un altro tentativo massiccio di germanizzare i Ladini viene fatto nel 1916. Questa volta si vuole assimilare innanzi tutto la Val Badia. Nelle scuole e nelle chiese deve essere usato soltanto il tedesco. Deve essere evitato il termine "germanizzazione", dice il relativo decreto ...

Coscienza ladina

Nel XIX secolo nasce una coscienza nazionale ladina diffusa. Esiste da tempo la convinzione che il ladino è una lingua propria.
Nel 1870 presso il seminario a Bressanone nasce l'unione "Naziun Ladina".
Nel 1905 ad Innsbruck viene fondata la "Uniun Ladina".
Vengono pubblicati i primi giornali ladini e i "calëndri" (calendari-cronaca).



Prima guerra mondiale

Durante la guerra il fronte passa in mezzo alla Ladinia (Cristallo, Tofanes, Col de Lana, Marmolada). Fodom (Livinallongo) viene diviso in due. Le truppe italiane occupano Anpezo nonché la parte di Fodom che le truppe austriache avevano abbandonato per motivi strategici. In seguito le truppe austriache sparano granate su Fodom (sui loro stessi paesi e sulla propria popolazione dunque) a causa della presenza delle truppe italiane. La Plié (Pieve) viene distrutta completamente. In Fodom vengono abbattute 301 case (fienili non inclusi), ne rimangono soltanto 55. A molti Fodomi non rimane che la fuga - fino in Boemia e negli Abbruzzi, ma anche nelle valli vicine.

Italia

Nel 1919 la Ladinia con il Sudtirolo viene aggregata all'Italia. I Ladini chiedono unitamente di rimanere con l'Austria nonché il riconoscimento come gruppo etnico (non concesso sotto l'Austria), l'autonomia politica e la tutela della lingua ladina:
"Noi Ladini non siamo una minoranza italiana nel Sudtirolo, come i signori a Trento vanno a raccontare al governo italiano e al mondo intero - ma siamo un popolo proprio e libero, il più antico dei popoli del Tirolo".

Il fascismo dichiara il ladino dialetto italiano
 
È un'asserzione in netta contraddizione con le più prestigiose ricerche linguistiche. Fino ad oggi in certi ambienti è rimasta la convinzione che il ladino sia un dialetto alpino italiano e non una lingua propria. Per arrivare a tale conclusione bisogna interpretare in maniera un po' particolare le analisi glottologiche. Come spiegare p.e. il -s del plurale nel ladino, particolarità che non si trova in nessun dialetto italiano? O anche il -s della seconda persona del verbo (p.e. te dijes - tu dici). Se dunque il ladino è un dialetto e non una lingua, allora semmai sarebbe un dialetto francese ...
Fu proprio in questo periodo di attacco all'esistenza stessa del ladino che la popolazione svizzera dichiarò, in un referendum, a grandissima maggioranza, il romancio quarta lingua nazionale.
Uno degli oppositori di spicco alla teoria di ladino dialetto italiano fu Pier Paolo Pasolini: "Lingua ladina dunque", scrive il grande intellettuale e poeta, "non dialetto alpino".

Nel 1920, durante un incontro di esponenti ladini, nasce la bandiera ladina: Azzurro per il cielo, bianco per le montagne coperte di neve, verde per i prati: Un simbolo del paesaggio dolomitico.

Tripartizione

1923 La Ladinia viene tripartita amministrativamente:

Anpezo e Fodom con Col vengono aggregati alla provincia di Belluno, nel 1927 la Val Badia e Gherdëina vengono aggregate alla nuova provincia di Bolzano, Fassa rimane con la provincia di Trento.
L'obiettivo della tripartizione è la rapida assimilazione dei Ladini.
L'ingiustizia della tripartizione fascista - la più grande ingiustizia mai inflitta ai Ladini - è tuttora in vigore; le maggioranze delle tre province, dove vivono Ladini, non hanno l'intenzione di rinunciare alla possibilità di determinare il destino dei "loro" Ladini, non rinunciano alla subordinazione istituzionale dei Ladini. Nel 1964 la chiesa adegua i confini diocesani ai confini politico- amministrativi, completando così la tripartizione.

Nel 1939 alle opzioni i Ladini delle province di Bolzano e Belluno vengono classificati come "allogeni" e devono optare, assieme ai Tedeschi del Sudtirolo, sebbene dal fascismo il ladino sia stato dichiarato "dialetto italiano". Ovviamente il fascismo non crede alla sua teoria.

fonte:www.vejin.com

Nessun commento:

Posta un commento