venerdì 21 ottobre 2011

Ladinia (prima parte)

 

Lo Sci Club Karol Wojtyla è particolarmente legato alla Val di Fassa non soltanto per motivi anagrafici (essendo stato fondato a Pozza nel 2007), ma anche per ragioni di simpatia verso la popolazione e la cultura locale.

La stessa simpatia è rivolta alle altre 4 valli (Badia, Gardena, Cordevole e Ampezzo) che insieme alla Val di Fassa costituiscono quella regione linguistica denominata Ladinia.

E' nostra intenzione raccontare la vicenda storica di questa terra che, seppur non riconosciuta sotto il profilo amministrativo, ha rappresentato, nel corso dei secoli, una realtà di straordinaria fierezza.





                                                        la bandiera della Ladinia
                                                

Nella caverna delle Conturines nel Fanes, a 2800 metri d'altezza, sono stati trovati numerose ossa di orso. L'età è compresa tra i 100.000 e i 40.000 anni. Gli orsi erano erbivori; a quei tempi dunque i pendii delle Conturines, oggi una fascia detritica, erano prati.

L'insediamento delle valli ladine ha avuto inizio circa 9000 anni fa. A quei tempi i prati sotto il Pütia venivano frequentati da cacciatori e raccoglitori di frutti.
Nel 1987 sul Mondeval de Sora (2150 m) è stato ritrovato lo scheletro di un capo della tribù con parecchi doni funerali, vissuto circa 8000 anni fa.
Dal 1700 a.C. circa ci sono diversi insediamenti permanenti come Sotciastel (Badia) oppure Plan de Crepei (Fascia).

I Reti

Le popolazioni che abitano l'arco alpino nei secoli prima della conquista romana vengono generalmente denominati "Reti". Dal V secolo a.C. in poi essi sviluppano una cultura considerevole. Sulla provenienza dei Reti e sulla loro lingua non sappiamo quasi niente. Usano l'alfabeto etrusco e si distinguono dalle popolazioni che vivono più a nord.

Romanizzazione

Nel 15 a.C. le Alpi vengono conquistate dai Romani. La popolazione adotterà la lingua latina che, influenzata dalla propria lingua, si evolverà al ladino (retoromanzo).

Spesso è stata avanzata l'ipotesi che i Romani non avessero colonizzato le valli laterali e si avessero limitato la loro presenza alle valli principali, cioé dei grandi collegamenti (p.e. Pusteria e Val d'Isarco); l'insediamento permanente delle valli ladine avrebbe dunque iniziato più tardi, i Ladini si sarebbero ritirati nella Ladinia di oggi soltanto nel periodo della riduzione del loro territorio. Vari ritrovamenti archeologici nelle valli ladine (come p.e. nella zona di Longiarü, dunque una valle laterale della Val Badia) dimostrano che le valli erano indubbiamente abitate permanentemente già ai tempi dei Romani. Inoltre la parcellizzazione dei terreni porta i segni del lavoro dei geometri romani.


Cristianizzazione

Le Alpi, che in quei tempi parlano una specie di protoladino, vengono cristianizzate da Aquileia. Molte usanze e credenze pagane sapientemente non vengono abolite, ma, subita una metamorfosi cristianeggiante, continuano in parte a sussistere fino ad oggi. Le chiese vengono costruite in gran parte negli antichi luoghi di culto.


Migrazioni

A causa delle penetrazioni dei Baiuvari e degli Alemanni da nord e dei Longobardi da sud nonché degli Slavi dall'Est il territorio ladino (che va dal Gottardo e dal lago di Costanza fino all'Adria) viene ridotto e diviso in tre aree linguistiche diverse e distinte. Nei secoli seguenti queste aree verranno ulteriormente ridimensionate.
600 ca. I Baiuvari conquistano Bolzano.
800 ca. l'Alta Val d'Isarco e la zona di Bolzano sono ancora bilingui. Tracce di popolazioni ladine ci sono ancora a Regensburg, Monaco e Salisburgo.
Intorno all'anno 1000 l'intero Canton dei Grigioni è ancora romancio. Moltissimi toponimi della Svizzera dell'Est poi germanizzata sono testimoni del patrimonio culturale romancio. Intorno al 1200 ca. due terzi del Sudtirolo odierno parlano il tedesco. Il ladino si parla non solo nelle valli ladine di oggi, ma anche a Funes, Castelrotto (ladino Ciastel), Fié, Tires, Ora e nella Val Venosta.

L'epoca dei Longobardi lascia tracce importanti nella civiltà: Pascoli e boschi sono proprietà comune delle famiglie. Nella Carnia la proprietà comune è stata abolita soltanto in tempi assai recenti, in Anpezo la proprietà comune in parte è rimasta fino ad oggi ("Regoles"). In Val Badia la proprietà comune ("de vijinanza") è stata abolita pochi anni fa. 


Medioevo


Nel 1027 il vescovo di Bressanone diventa principe-vescovo e ottiene il potere temporale. La Ladinia, con l'eccezione di Anpezo, fa parte del Tirolo. La destra orografica della Val Badia è sottomessa al Convento delle Benedittine di Castel Badia, che dà pur il nome alla valle. 

Lingua

I Ladini delle Dolomiti non ottengono alcuna possibilità di sviluppare strutture comuni; i centri amministrativi sono fuori dalle valli, l'amministrazione viene svolta in tedesco. Vengono tedeschizzati anche i toponimi ladini. La classe dirigente tedesca considera la propria lingua come più pregevole.
Il nome del Tirolo deriva dal ladino "teriol/troi" (sentiero), dal castello presso il sentiero. 

Anpezo: Repubblica sociale

Anpezo e il Cadore fanno parte del Patriarcato di Aquileia e godono di un'ampia autonomia amministrativa (statuti). Con la fine del Patriarcato (1420) Anpezo diventa territorio veneziano, nel 1511 viene conquistata dall'imperatore Massimiliano. Da ora in poi per secoli farà parte del Tirolo. Anpezo finanzia i lavori pubblici e le tasse governative con la vendita del legname. Possiede un granaio comune: Il grano viene acquistato all'ingrosso e venduto ai cittadini al prezzo d'acquisto.


Controriforma

Nel 1607 nel corso dei movimenti riformisti cattolici viene fondato il seminario a Bressanone con l'obiettivo di sottrarre all'influsso luterano le terre tedesche. Le valli ladine otterranno finalmente più parroci che parlano la lingua ladina. Diverse volte i paesi ladini avevano chiesto al vescovo preti che parlassero la loro lingua. 

fonte: www.vejin.com

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