giovedì 12 gennaio 2012

Alpe di Siusi: l'alternativa ecosostenibile



Occorre guardarla dall' alto, per capire la fortuna dell' Alpe di Siusi. 
Salire anche solo ai 2.174 metri della Bullaccia con lo skilift e osservare questo altopiano ondulato che si allarga per quasi sessanta chilometri quadrati, i bordi che scendono bruschi sulle valli Gardena e Isarco, mentre a est si alzano nelle sagome inconfondibili di Sassolungo e Sassopiatto
Si comprende allora, scrutando oltre verso il Catinaccio, lo Sciliar, le Odle, come in fondo l' uomo abbia avuto vita facile, nel difendere questo paradiso terrestre.
E però l' intelligenza di chi ha voluto qui, già negli anni Settanta, il primo dei sette parchi naturali sudtirolesi, dovrebbe insegnare molto agli imprenditori dello sci nel resto delle Alpi, convinti che lo sviluppo significhi solo imprigionare la montagna nei cavi degli impianti.



Gli impianti ci sono, sull' Alpe di Siusi, ma sanno essere discreti e lasciano, comunque, ampi spazi liberi dalle piste per chi cerca la neve non battuta, per chi una vacanza bianca la intende anche senza gli sci, a piedi nel bosco silenzioso. La vastità e la conformazione dell' altopiano permettono di isolarsi dal rumore di skilift e seggiovie, ma è di nuovo l' intelligenza dell' uomo ad assicurare una tranquillità difficile da trovare altrove. L' unica strada che da occidente attraversa il grande pianoro è chiusa al traffico dalle nove del mattino alle cinque del pomeriggio. Si raggiungono gli alberghi - pochi, discreti, spesso ristrutturazioni dei vecchi masi e delle baite degli agricoltori - presentandosi con la prenotazione allo sbarramento poco oltre San Valentino.




Arrivati a destinazione, la vettura va dimenticata e ci si muove a piedi o con la navetta. Con gli sci pure, perché si scivola fino alla soglia dell' hotel, quassù. Oppure con la tradizionale slitta trainata dai cavalli. Noioso? A metà dicembre, fuori stagione, con la neve che spolverava appena i pendii, sull' Alpe c' erano ospiti anche nel corso della settimana, mentre altrove si guardava con angoscia alle vacanze di Natale in arrivo. 
Segno che la scelta controcorrente del piano paesaggistico è condivisa dai turisti e soprattutto dai valligiani. Sono loro a usare per primi l' ovovia che collega Siusi, in basso, a Compatsch, sul limitare dell' altopiano: quasi un milione di passaggi ogni inverno, aiutati dal grande parcheggio gratuito attorno alla stazione a valle. Un esempio che vale la pena imitare anche se si vuole salire per sciare solo un giorno. Ci vogliono quindici minuti appena per superare gli oltre ottocento metri di dislivello. E poi sci alpino e nordico, freeriding e telemark, la tavola nello snowpark con salti e rail, slalom e discese cronometrate per le sfide con gli amici, sette piste naturali dove lanciarsi con lo slittino (per bambini e adulti, da affittare in fondovalle e nei rifugi), sentieri innevati da percorrere con le ciaspole e un territorio sconfinato dedicato allo scialpinismo. Se la neve manca, è il regno della mountain bike. Dopo l' attività fisica ci sono le spa negli alberghi. E all' ora di pranzo, o di cena, le delikatessen e i grandi vini sudtirolesi. Una vacanza per tutti, a prezzi concorrenziali com' è tradizione della provincia.
 
fonte:  LEONARDO BIZZARO, la Repubblica, 11 gennaio 2012




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