sabato 18 febbraio 2012

La grande nevicata del '12 (reportage - nona parte)

17 febbraio 2012: inizia il disgelo


Mentre il sole comincia a prendere il sopravvento, vogliamo fare memoria delle nevicate storiche che hanno interessato la Vallesina negli ultimi 120 anni

1891 - Nel mese di gennaio il manto nevoso raggiunse, a Jesi, i 90 centimetri.
 
1895 Le precipitazioni nevose toccarono quasi il metro e mezzo (141 centimetri, per l'esattezza), la massima quantità del cinquantennio 1890-1940. La misura venne rilevata dall'Osservatorio Meteorologico funzionante a Jesi presso l'Istituto Tecnico "Cuppari" dal 1867 al 1941. Non è dato sapere se i 141 centimetri furono raggiunti in un'unica nevicata o se furono la somma - come sembra più verosimile - di nevicate in momenti diversi di quell'inverno.


Panorama dalla Gangalia Alta: sullo sfondo il Monte S.Vicino

1929 - L'anno del famoso "nevone". "Il mattino di martedì 11 febbraio, giorno di Carnevale - ricordava il rag. Alberto Pellegrini - iniziò a nevicare e già nel pomeriggio ne era caduta per circa trenta centimetri. Il mattino delle Ceneri il tempo era peggiorato e rimasero chiuse le filande e le scuole. Il giorno 13 le rotte funzionavano abbastanza, per cui le scuole riaprirono e le sedarole ripresero il lavoro, sia pure con grande sacrificio, fasciandosi le scarpe con delle pezze per non scivolare sul ghiaccio che si era formato lungo le strade. Ma la neve non accennava a diminuire. Verso il 20 febbraio, in Piazza del Plebiscito (oggi della Repubblica), l'altezza della neve aveva superato il metro".
1956 - Si arrivò a parlare di febbraio come del mese forse più freddo e nevoso almeno degli ultimi 130 anni al Centro-Sud italiano.

17 febbraio 2012- Gangalia Alta: riappare il verde dei prati

1963 - il 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate, inizia la grande offensiva del freddo che fa di questo inverno uno dei più terribili del secolo, peggiore di quello del 1929. Dopo sei giorni lo strato nevoso a Jesi supera il mezzo metro; lavorano per consentire il traffico 125 spalatori, sette ruspe, due pale meccaniche. Crollano i tetti di vari opifici. Il 31 gennaio il termometro segna -8. Il 4 febbraio finalmente la neve diventa pioggia e comincia il disgelo; il giorno dopo riappare timido il sole.
1967 - Si registrò la temperatura più bassa: 14 gradi sotto zero.

Panorama da S. Maria del Colle: sullo sfondo il profilo di Jesi

1968 - Un episodio che commosse la cittadinanza capitò nel gennaio ad una donna. Uscita di casa nel pomeriggio per comprare medicine per il suo bambino di appena due mesi, la donna, a causa della bufera di neve e della scarsa illuminazione, perse l'orientamento. Poi smarrì anche gli occhiali da vista, finchè, dopo aver vagato a lungo, cadde svenuta sulla neve, fino al pomeriggio del giorno dopo. Scoperta da un passante, fu ricoverata in ospedale con un principio di congelamento alle gambe.
1985 - Ancora un'invernata da brividi: dal 5 al 10 gennaio imperversarono neve e gelo. I termometri arrivarono a sfiorare i 10 gradi al di sotto dello zero. A causa delle gelate, si dovettero sostituire o riparare più di 1600 contatori d'acqua. I giovani del Cai si prestarono volontariamente per togliere i bomboloni dai tetti delle case.

18 febbraio 2012 - Panorama di Jesi da Montegranale

1991 -Il 7 febbraio, ancora un'invernata segnata dal freddo gelido, con la temperatura minima a meno 12 gradi.
2005 - Intensi fenomeni nevosi concentrati alla fine di gennaio. Scuole chiuse per diversi giorni in tutta la Vallesina.

Fonti: 
"Jesi, storia di 10 anni: 1962-1972" Ed. Jesi e la sua Valle
Giuseppe Luconi, Gli inverni più freddi, Voce della Vallesina n. 5/2012

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