giovedì 26 luglio 2012

Al rifugio con gli amici (prima parte)



Immancabilmente, a ridosso del Ferragosto, quando si cominciavano a contare i giorni che mancavano al ritorno in città, qualcuno proponeva di avventurarsi in un breve giro dei rifugi o, quantomeno, dormire fuori una notte, svegliarsi alle quattro e salire su qualche vetta in tempo per vedere l'alba.

Lo avevamo fatto una volta - noi del nostro gruppo - da ragazzi, una infinità di anni prima, insieme al padre di un'amica che adesso, dopo essersi divorziata dal marito, andava in vacanza dietro a Ansedonia, a Pescia Fiorentina, e devo dire che ci eravamo divertiti parecchio: al rifugio, avevamo mangiato presto, bevuto vino e grappa, cantato con la chitarra e, all'alba - un'alba meravigliosa, purissima - in una sella proprio di fronte all'erta sulla quale ci stavamo inerpicando, era comparsa all'improvviso una fila di camosci che, per svariati secondi, si erano stagliati immobili contro il cielo rosa.

Adesso, l'idea di dormire in un rifugio, non m'andava più tanto. Anzi: non m'andava per niente. La sveglia alle quattro, la salita col freddo e i postumi delle bevande: per carità! Così fingevo di accogliere la proposta con entusiasmo, ma poi, nel mio intimo, tifavo contro: sperando nelle avverse condizioni atmosferiche, nel rifugio con solo tre cuccette disponibili, in un impedimento sopravvenuto all'ultimo, purché di non grave entità.

Finora m'ero salvato sempre.

Dunque, quando alla festa campestre del duemiladieci, al tavolo con le birre, i mezzi polli arrostiti, i wurstel poggiati su un letto di crauti - un "irriducibile" della sempre più esigua comitiva annunciò che "Le Stalle", un piccolo rifugio con annessa malga a mezz'ora di distanza da un altro più frequentato rifugio, aveva la bellezza di dieci posti liberi, come sempre aderii, mentre la banda, in finale del concerto, attaccava la "Marcia di Radetzky".

Senonché, stavolta, la fortuna mi voltò le spalle.

(continua...)

Giorgio Montefoschi, Storie di montagna, La Lettura, 22 luglio 2012

Nessun commento:

Posta un commento