mercoledì 1 agosto 2012

10 euro per 48 tornanti...



L' hanno annunciato, contestato, rinviato ma ora è ufficiale: dalla prossima stagione per salire i 48 tornanti del passo Stelvio lungo il versante altoatesino bisognerà pagare il pedaggio.

Tariffa unica per auto e moto: 10 euro, che diventano 30 per i mezzi pesanti. Gratis i mezzi elettrici e le biciclette. Ma non immaginate un casello d' alta quota, il governatore altoatesino Luis Durnwalder (da sempre sostenitore del pedaggio) ha previsto invece l' obbligo di un contrassegno chiamato «vignetta», da esibire sul parabrezza come in Austria, che si potrà acquistare nei punti vendita della zona e consentirà la circolazione sulla strada per una settimana.

Chi vorrà potrà scegliere lo stagionale da 60 euro. Doveva essere la novità dell' estate 2012, ora Durnwalder assicura che tutto sarà pronto per la riapertura della strada al termine della prossima stagione invernale. L' hanno chiamato "Green Pass" e Durnwalder spiega perché: «Tutti i soldi incassati resteranno sul territorio e verranno utilizzati per la manutenzione e l' adeguamento della strada, per il potenziamento del trasporto pubblico e per lavori ambientali».

Chissà se questo renderà meno amaro il gesto di mettere mano al portafoglio ai tantissimi turisti che ogni estate (l' inverno la strada è chiusa, sommersa dalla neve) vogliono provare l' emozione di salire ai 2.758 metri di quota del passo più alto d' Italia, il secondo in Europa dopo il Colle dell' Iseran in Francia. Gli operatori turistici si dividono, ma l' esperienza austriaca insegna che i turisti non diminuiranno: sulla famosissima strada del Grossglockner le auto pagano 32 euro (le moto 22) e il traffico è in crescita. Idem sulla strada delle Tre Cime di Lavaredo dove 20 euro (10 per i motociclisti) non fermano le masse dei turisti che salgono dal versante di Cortina. Oppure sul Rombo, al confine tra la Provincia di Bolzano e l' Austria, dove i passaggi sono addirittura aumentati dopo il pedaggio introdotto sul versante italiano nel 2006.

Intanto resta libera la circolazione sui quattro passi dolomitici - Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo - dove le pressioni altoatesine non sono bastate a convincere le province di Trento e Belluno che condividono con Bolzano i valichi attorno al gruppo del Sella. Ai piedi delle Dolomiti l' anno scorso era scoppiata la polemica per un raduno di Harley Davidson. E sulla necessità di diminuire i mezzi a motore - almeno nel cuore della stagione - sono tutti d' accordo. Ma il pedaggio non piace ai trentini che preferirebbero una chiusura per alcune ore (spazio alle bici e agli escursionisti durante le ore centrali della giornata), magari totale in alcune occasioni.

Come succede, ad esempio, il giorno della Maratona delle Dolomiti quando i passi vengono invasi da una carovana di 9 mila biciclette che si snoda per 55 chilometri lungo i tornanti che sfiorano le roccee le ghiaie bianchissime. E sarebbero molti di più se le iscrizioni non fossero a numero chiuso. L' ipotesi del divieto alle auto a fasce orarie è sostenuta anche dall' alpinista Reinhold Messner, ma in attesa di un accordo con il "partito del pedaggio" sulle Dolomiti c' è via libera.

fonte: La Repubblica, Andrea Selva, 31 luglio 2012

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