Giotto, Natività, Cappella degli Scrovegni |
Con i migliori auguri ai soci e agli amici dello Sci Club
«Cristo è suo figlio, carne della sua carne e frutto delle sue viscere.
Ella lo ha portato per nove mesi e gli darà il seno e il suo latte
diventerà il sangue di Dio… Ella sente insieme che il Cristo è suo
figlio, il suo piccolo, e che egli è Dio. Ella lo guarda e pensa:
"Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. Egli è
fatto di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma
della mia. Egli mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!". Nessuna donna ha
avuto in questo modo il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolissimo che
si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che
sorride e respira, un Dio che può toccare e vive».
Jean-Paul Sartre
dallo Stalag nazista XII D di Treviri, Natale 1940
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