martedì 25 dicembre 2012

Carne della sua carne

Giotto, Natività, Cappella degli Scrovegni
  
Con i migliori auguri ai soci e agli amici dello Sci Club

«Cristo è suo figlio, carne della sua carne e frutto delle sue viscere. Ella lo ha portato per nove mesi e gli darà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio… Ella sente insieme che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che egli è Dio. Ella lo guarda e pensa: "Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. Egli è fatto di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Egli mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!". Nessuna donna ha avuto in questo modo il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolissimo che si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e respira, un Dio che può toccare e vive».

Jean-Paul Sartre

 dallo Stalag nazista XII D di Treviri, Natale  1940 

Nessun commento:

Posta un commento