Nella nostra rubrica "Pollice verso" (miscellanea di notizie negative di sfondo "montanaro") ci siamo già occupati dell'attività lobbistica di alcune associazioni di maestri di sci (http://www.sciclubwojtyla.blogspot.it/2012/09/sacconi-fornero-e-i-maestri-di-sci.html).
Lo facciamo nuovamente in occasione dell'approvazione odierna della legge di stabilità.
Bettino Craxi, che pure era un uomo di mondo, perfino troppo, la
chiamava «legge arraffa-arraffa». Altri, come Massimo D’Alema, hanno
usato l’immagine del bazar: «Il Parlamento si trasforma nel più
squallido suk, quando ci sono da distribuire i soldi della Finanziaria».
Ora si chiama legge di stabilità, ma la morale non cambia: mance,
mance, mance. E ieri è stata gran festa sulle piste innevate, perchè nel
mercato delle richieste, delle pretese, delle minacce, dei favori
campanilistici, partitici, correntizi e corporativi a dispetto del
rigore economico, il Collegio nazionale dei maestri di sci e i
parlamentari che lo foraggiano hanno incassato un bel gruzzolo. Intanto
un milione di euro nel 2013 e sei milioni nel 2014 sono andati agli
abitanti dei comuni montani, ma non montani semplici: «interamente
montani», specifica il testo della legge e fa bene visto che l’Italia è
tradizionalmente popolata da paesini alpestri ben sovvenzionati anche se
situati a livello del mare e adagiati sulla battigia.
Mario Ajello, Il Messaggero 20 dicembre 2012
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