È
stato chiesto se sia mutato il giudizio del Chiesa nei confronti della
massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non
viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.
Questa
Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un
criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non
menzionate in quanto comprese in categorie più ampie.
Rimane
pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle
associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati
inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse
rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono
in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.
Non compete
alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle
associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra
stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del
17 febbraio 1981 (Cf. AAS 73, 1981, p. 240-241).
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II,
nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha
approvato la presente Dichiarazione, decisa nella riunione ordinaria di questa
S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma,
dalla Sede della S. Congregazione per la Dottrina della Fede, il 26 novembre
1983.
Joseph
Card. RATZINGER
Prefetto
Fr. Jérôme Hamer, O.P.
Arcivescovo tit. di Lorium
Segretario
Arcivescovo tit. di Lorium
Segretario
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