mercoledì 15 gennaio 2014

Sveglia all'alba!



Puntare la sveglia alle cinque del mattino, salire in funivia alle sei (quando d'inverno è ancora buio pesto), fare colazione in rifugio sperando che l'alba colori di rosa le montagne e scendere alle otto, quando gli impianti sono ancora chiusi, con il privilegio di disegnare sulla neve la prima scia della giornata. E scoprire cos'è l'Enrosadira.
Dopo lo sci notturno ecco lo sci all'alba, l'ultima frontiera del turismo invernale, per chi cerca emozioni "slow", certo più sicure di una discesa fuori pista, in un momento del giorno fino a ora riservato ad alpinisti, cacciatori e boscaioli. Il fascino della prima discesa, va detto, non è una novità: ricordate quando Claudio Amendola venne dichiarato primo sciatore del Capodanno di Cortina all'arrivo della seggiovia? Era il film Vacanze di Natale, quello del 1983. Trent'anni dopo lo sci all'alba diventa una tendenza. Una via di fuga per tutti quelli stanchi delle piste affollate, dove si scia tenendo a mente le regole di precedenza.

Ha cominciato proprio Cortina e l'altro giorno, sull'Alpe Cermis (in valle di Fiemme) è stata inaugurata una serie di undici albe in tutte le località sciistiche del Trentino. Un evento per pochi sciatori (subito esauriti i sessanta posti disponibili) che pensavano di concentrarsi sulle prime traiettorie in pista e invece si sono attardati ad ammirare i colori del cielo. Tutti a bocca aperta di fronte a uno spettacolo che  -  guarda un po'  -  va in scena ogni mattina, mentre in città abbiamo altro a cui pensare. Lassù c'erano parecchi turisti venuti dal mare, come Patrizia Montorio, titolare di un bagno a Loano, insomma una che l'alba è abituata a vederla ogni mattina: "Eppure in montagna, sarà forse per la salita al buio, sarà forse per la neve, c'è una sensazione di conquista che rende questo spettacolo più affascinante", commentava.

Sveglia all'alba anche in valle Badia e Plan de Corones (Alto Adige), ad Alleghe (Dolomiti bellunesi) e sulla Marmolada, dove l'alba a 3.265 metri diventa uno spettacolo quasi estremo, in vetta alla Regina delle Dolomiti, da dove si possono osservare le altre montagne dall'alto in basso.

"Abbiamo visto che l'alba sugli sci era il più bel ricordo che i nostri sciatori portavano a casa e
abbiamo deciso di continuare a proporre questa esperienza, anche se i numeri sono ovviamente ridotti rispetto alla massa degli sciatori del giorno", dice Mario Vascellari, presidente delle Funivie Tofana-Marmolada. Il segreto? "È un'esperienza esclusiva rispetto allo sci praticato durante il giorno" dice Elisabetta Nardelli, coordinatrice di Trentino Ski Sunrise.

In Austria (a Bad Kleinkirchheim) le discese all'alba sono accompagnate da Franz Klammer, il grande discesista, ma se l'alba sugli sci prende piede soprattutto sulle Dolomiti c'è un motivo: il colore rosa di queste montagne  -  l'Enrosadira secondo la lingua delle valli ladine  -  quando il sole è basso all'orizzonte, cioè alla sera e alla mattina, e illumina le rocce che hanno una composizione particolare.

Ma tra sera e mattina, parlando di sci, c'è un'enorme differenza: dopo il tramonto cala velocemente la notte e le piste da sci sono ormai rovinate dal passaggio di migliaia di sciatori. Solo ai più mattinieri  -  che arrivano quando i gatti delle nevi hanno appena terminato il loro lavoro  -  è riservato il privilegio di una pista immacolata, dove il mattino ha  -  più che mai  -  l'oro in bocca. 
 
fonte: Andrea Selva, La Repubblica (14 gennaio 2014)

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