Lunedì 12 maggio presso la chiesa delle Suore Francescane Missionarie di Maria di Grottaferrata (Roma) si sono svolti i funerali di Frate Giacomo Bini, di cui abbiamo parlato nel post di venerdì 9 maggio u.s.
Pubblichiamo, di seguito, il messaggio di commiato dell'Arcivescovo José Rodríguez Carballo, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, già Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori.
Con profonda
tristezza e dolore ho avuto, questa mattina stessa, la dolorosa notizia
della morte e transito del nostro caro Fratello Giacomo Bini, ofm, degno figlio
del Serafico Padre san Francesco e suo successore nella storia del nostro amatissimo
Ordine, come Ministro generale (1997-2003).
Voglio
unirmi a voi in questi momenti di lacerazione interiore e accompagnarvi con la
mia preghiera fraterna e le mie suppliche, come anche essere in comunione con
voi nella speranza della Vita che non conosce tramonto.
Voglio
unirmi a voi per elevare al Padre delle Misericordie un canto di azione di
grazie per la vita e il lavoro di questo nostro fratello. Voglio stare vicino a
voi ed esprimervi le mie più sentite condoglianze per questa
perdita così importante per il nostro caro Ordine.
Con la
morte del padre Giacomo non solo la nostra Fraternità ha perso un uomo buono,
ma tutto l’Ordine ha perso un uomo carismatico, profeta e testimone di vita
evangelica e francescana, che ha saputo sapientemente unire senso e conoscimento,
animazione e governo,servizio e
consiglio.
Fr. Giacomo
è stato per me un maestro, un fratello e un amico.
Maestro,in quanto
mi ha insegnato, con la lezione magistrale della sua vita, a vivere ed animare
gli altri a seguire più da vicino il Signore Gesù, povero e crocifisso; maestro e
profeta che ha aperto orizzonti di missione e di annuncio del Vangelo.
Fratello, poiché
abbiamo camminato insieme nel governo generale, lui come Ministro ed io, in
quel momento, come Definitore; e, in seguito, quando svolgevo l’ufficio di Ministro,
sempre disponibile per
qualunque cosa lo consultassi, sempre vicino con i suoi consigli, sempre
disposto a dare una mano perché l’Ordine camminasse con sempre maggiore fedeltà
a quanto tutti abbiamo professato.
Amico, perché il suo affetto di grande importanza e significato nasceva dal medesimo interesse comune: il Vangelo e la nostra forma di vita.
Amico, perché il suo affetto di grande importanza e significato nasceva dal medesimo interesse comune: il Vangelo e la nostra forma di vita.
Cattedrale di Palestrina, 11 maggio 2014: Messa di suffragio per Padre Giacomo Bini. Sull'altare le foto dell'incontro tra Bini e Giovanni Paolo II |
La sera
prima della sua partenza per la casa del Padre ci siamo incontrati per l’ultima
volta, qui sulla terra.
L’ho
trovato sereno, consapevole del suo transito, pacificato interiormente:
“So che mi aspetta il Signore in paradiso; vado fiducioso”,
sono state le sue parole.
E la sua sollecitudine, che ora vi trasmetto, era che vivessimo con fedeltà la forma di
vita professata, mentre allo stesso
tempo si
preoccupava per la Fondazione
del Beato Egidio.
Ho
incontrato l’amico, il fratello e
il maestro, che mi ha
insegnato, ancora
una volta, il valore della vita, l’essenziale
di essa, la bellezza della nostra professione religiosa. Gli ho chiesto di benedirmi e
poi gli ho dato anch’io la mia benedizione.
È morto un
amico, un fratello, un maestro... un
santo appassionato per il Vangelo
della missione e per l’Ordine di
Frati Minori.
Passione
che si captava subito nel suo
modo di parlare, ma soprattutto si toccava nel
condividere la vita ordinaria
con lui. Un Frate Minore, non solo di professione, ma di vita.
Questa
visita di Sorella Morte
corporale ci aiuti a vivere “il senza
nulla di proprio” professato
da noi religiosi francescani, e soprattutto a scoprire la figura dell’Altissimo
che ci invita a cantare “Laudato
si’, mi’ Signore, per sora nostra morte
corporale...”.
Con la nostra fraterna
preghiera e sincera gratitudine accompagniamo oggi il
carissimo padre Giacomo all’incontro con il Signore, invocando per lui il premio promesso ai servi
fedeli del Vangelo.
I nostri
cari Santi che dimorano in Cielo, e specialmente
il nostro beato padre san
Francesco, lo presentino al Signore.
La Vergine
fatta Chiesa possa condurlo al
banchetto preparato per lui dall’eternità.
A te, mio
Ministro, a tutti i Fratelli dell’Ordine, alla Provincia Francescanadelle
Marche da cui il nostro caro
Fratello proveniva,alla sua
Fraternità diPalestrina,
alla Fondazione Beato Egidio, e a tutta la sua famiglia la miavicinanza e
la mia confortatrice benedizione.
Caro Giacomo,
maestro, amico e fratello santo: ci vedremo in cielo!
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