domenica 28 aprile 2019

Ai piedi dei Dents du Midi



Bagna il Lemano di Chillon le mura:
Mille piedi colà profondo il letto
E de’ vasti suoi flutti;
A tanto appunto
La scandaglio calò dá bianchi merli
Gettato del castel che d’ogni intorno da l’acqua è Cinto:
acque e muraglie ha fatto
Una doppia prigione, ed una tomba di viventi Simil:
sotto il livello del lago è posta l’altra vôlta in Cui noi giacevam. (Traduzione di G. Nicolini)
Lake Leman lies by Chillon’s walls:
A thousand feet in depth below
Its massy waters meet and flow;
Thus much the fathom-line was sent
From Chillon’s snow-white battlement,
Which round about the wave enthrals:
A double dungeon wall and wave
Have made – and like a living grave
Below the surface of the lake
The dark vault lies wherein we lay .


Queste sono le parole che Lord Byron usa per descrivere il Castello di Chillon, nei dintorni di Montreux (Cantone svizzero di Vaud) e il suo triste compito di “tomba dei vivi” nel romanzo “Il Prigioniero di Chillon” nel quale si narra il destino di François Bonivard, patriota ginevrino, imprigionato per quattro anni nel XVI secolo per le sue posizioni anti Savoia. 





Grazie al successo dei romanzi “La Nouvelle Héloïse” (1761) di Jean-Jacques Rousseau e “Il Prigioniero di Chillon” (1816) di Lord Byron, la riviera di Montreux cominciò ad attirare i suoi primi visitatori, infatti le vicende colpirono così tanto l’immaginario pubblico, da suscitare l’interesse di visitare i luoghi dei romanzi. 



È così che nacque la fama del Castello di Chillon come monumento storico, misteriosa fortezza medievale e antica residenza signorile da parte della nobiltà inglese che trovò in questi luoghi la serenità ai quali aspirava per riposarsi dalle rumorose e fuligginose città industriali.







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