martedì 8 giugno 2021

"Monte Grappa, tu sei la mia patria"

 


Il Sacrario Militare di Cima Grappa, realizzato su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, si sviluppa, da sud a nord, sul costone di Cima Grappa a 1.776 metri di quota. Il complesso monumentale ospita i resti di oltre 12.600 Caduti italiani e più di 10.200 caduti austro-ungarici, conservati in due distinte strutture, perfettamente collegate tra loro, al centro di una serie di costruzioni destinate a servizi per visitatori e di monumenti commemorativo-religiosi. 


Il Sacrario è introdotto da un ampio spiazzo che porta a una scala arcuata, delimitata esternamente da due piazzole circolari con al centro due pennoni portabandiera. Il Sacrario si articola in cinque gironi semicircolari, concentrici e sovrapposti, che si restringono verso l’alto, tanto da assumere la forma di un grande fortilizio. I gironi sono stati realizzati in muratura portante di pietra del Grappa e nella loro parte interna ospitano, in diverse tipologie di loculi, i resti dei Caduti italiani.


La grande Scala Monumentale, in posizione centrale, si arresta all’altezza del quarto girone, dove è dislocata la Tomba del Maresciallo Gaetano Giardino, Comandante dell’Armata del Grappa, deceduto il 21 novembre 1935. Da quest’ultima, a mezzo di due scalinate laterali, si accede al quinto girone, al centro del quale è stato realizzato il Sacello della Madonna del Grappa. La costruzione, di forma circolare, è realizzata in blocchi di pietra del Grappa, al cui interno si trova la statua della Vergine con il Gesù Bambino tra le braccia, consacrata solennemente nel 1901 da Papa Pio X (restaurata successivamente agli eventi bellici del 1917-1918). Le pareti interne sono rivestite in marmo, e sulle stesse spiccano una pregevole Via Crucis in bronzo dello scultore Giannino Castiglioni, e un busto di Papa Pio X.



fonte: www.difesa.it

«Monte Grappa, tu sei la mia patria,
sovra te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende,
i fratelli che a guardia vi stan.

Contro a te già s'infranse il nemico,
che all'Italia tendeva lo sguardo:
non si passa un cotal baluardo,
affidato agli italici cuor.

Monte Grappa, tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che all'Italia ci fa ritornar.

Le tue cime fur sempre vietate,
per il pie' dell'odiato straniero,
dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero
che pugnando più volte tentò.

Quale candida neve che al verno
ti ricopre di splendido ammanto,
tu sei puro ed invitto col vanto
che il nemico non lasci passar.

O montagna, per noi tu sei sacra;
giù di lì scenderanno le schiere
che irrompenti, a spiegate bandiere,
l'invasore dovranno scacciar.

Ed i giorni del nostro servaggio
che scontammo mordendo nel freno,
in un forte avvenire sereno
noi ben presto vedremo mutar.»

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