venerdì 30 luglio 2021

Nostra Signora 'e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida

 


VISITA PASTORALE IN SARDEGNA

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Cagliari - Domenica, 20 ottobre 1985

 

Cari fratelli e sorelle!

1. Sono particolarmente lieto di poter innalzare oggi la consueta preghiera dell’Angelus nel luogo più caro e più sacro per tutti i figli della Sardegna: il santuario della Madonna di Bonaria, ovverosia della “buona aria”, pura e non inquinata, che dà vita e vigore al nostro corpo, oppure - secondo un’altra interpretazione - del “buon vento”, che guida i naviganti alla meta prefissa.

La Vergine santissima, con la sua potente intercessione, ottiene che il Padre e il Figlio spirino su di noi l’aura vitale e ristoratrice dello Spirito Santo, che ci guida con certezza al porto della salvezza eterna, fra le tempeste della vita mortale.

Anzi, Maria stessa, in certo senso, donandoci il Figlio, ci dona con lui lo Spirito Santo che, mediante il Figlio, ci conduce al Padre.

2. Nel 1970, in occasione del VI centenario dell’arrivo miracoloso del simulacro mariano nella vostra isola, e del I centenario della sua incoronazione, il mio predecessore Paolo VI, venendo qui pellegrino, volle ricordare la funzione essenziale della Madonna nel piano della salvezza: il consenso che essa dette alla volontà del Padre - disse - “fa parte essenziale del mistero della salvezza”. Da lei abbiamo ricevuto Cristo e mediante lei possiamo più facilmente andare a Cristo.

È il pensiero che anch’io voglio lasciarvi, come ricordo di questo mio pellegrinaggio: la devozione alla Madonna fa parte essenziale dei doveri di un cristiano.

Intensificate la vostra devozione a Maria; essa vi condurrà al porto della salvezza eterna: ci condurrà a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

3. L’odierna Giornata missionaria ci porta a pensare al ruolo che il vostro bel santuario ha svolto nell’annuncio e nel sostegno della fede. Al di là dello svolgersi degli eventi, spesso drammatici e dolorosi, e al di sopra degli interessi e delle fortune delle potenze terrene che si sono succedute sulla vostra terra, il santuario della Madonna di Bonaria è sempre stato, per le nazioni e le genti più diverse, un’attrattiva universale, un faro di certezze, al di là dei contrasti e delle divisioni. È stato un centro di unità e di concordia. La sua storia secolare e gloriosa testimonianza che tale opera è andata ben al di là dei confini della vostra isola, e si è estesa in varie parti del mondo, soprattutto nell’America Latina e nell’America Centrale, dove molti luoghi - pensiamo alla stessa capitale dell’Argentina, Buenos Aires - traggono il loro nome dalla Vergine della “buona aria”: Buenos Aires.

4. Continua, o Vergine santissima, a custodire questo popolo al quale lungo i secoli hai mostrato tanti segni della tua materna protezione!

In questa tappa non facile dell’attuale cammino della storia non fargli mancare il sostegno della tua presenza e della tua intercessione.

A te affido, o Vergine, la Chiesa che è in Sardegna e la sua popolazione, buona e laboriosa: a te affido le sue sofferenze e le sue speranze, le sue angosce e le sue aspirazioni.

Assisti o Maria la gente di quest’isola, che a te ricorre fiduciosa presso il tuo santuario di Bonaria chiedendo soccorso nelle lotte tra il bene e il male che agitano il nostro mondo odierno. Rivela ancora una volta che sei madre di bontà e di misericordia.

Una particolare intenzione voglio ancora a te affidare, o Vergine santa, che ti sei manifestata in questo luogo tanto caro alle genti di Sardegna: effondi anche da qui la tua materna protezione sui pastori della Chiesa che presto si raduneranno nel Sinodo straordinario per verificare i risultati del Concilio e svilupparne l’efficacia a bene della Chiesa.

Il lavoro che li attende è difficile e complesso: occorrerà loro spirito di sacrificio, discernimento nelle valutazioni, prudenza e coraggio nelle decisioni, ascolto attento della Verità, fedeltà allo spirito del Concilio, attenzione ai bisogni degli uomini d’oggi.

Sii tu, Nostra Signora di Bonaria, loro guida e loro sostegno, perché il lavoro, a cui stanno per accingersi, susciti nel popolo cristiano rinnovato impegno nell’attuazione di ciò che, nel Concilio, “lo Spirito ha detto alla Chiesa”.

fonte: vatican.va



CELEBRAZIONE EUCARISTICA SUL SAGRATO DEL SANTUARIO
DI NOSTRA SIGNORA DI BONARIA 

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Domenica, 7 settembre 2008

  

Siamo qui, oggi, a commemorare un grande atto di fede, che i vostri padri compirono affidando la propria vita alla Madre di Cristo, quando la scelsero come Patrona massima dell’Isola. Non potevano sapere allora che il Novecento sarebbe stato un secolo molto difficile, ma certamente fu proprio in questa consacrazione a Maria che trovarono in seguito la forza per affrontare le difficoltà sopravvenute, specialmente con le due guerre mondiali. Non poteva essere che così. La vostra Isola, cari amici della Sardegna, non poteva avere altra protettrice che la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza: Sa Mama, Fiza, Isposa de su Segnore, come amate cantare. La Mamma che ama, protegge, consiglia, consola, dà la vita, perché la vita nasca e perduri. La Figlia che onora la sua famiglia, sempre attenta alle necessità dei fratelli e delle sorelle, sollecita nel rendere la sua casa bella e accogliente. La Sposa capace di amore fedele e paziente, di sacrificio e di speranza. A Maria in Sardegna sono dedicate ben 350 chiese e santuari. Un popolo di madri si rispecchia nell’umile ragazza di Nazaret, che col suo “sì” ha permesso al Verbo di diventare carne.

So bene che Maria è nel vostro cuore. Dopo cent’anni vogliamo quest’oggi ringraziarLa per la sua protezione e rinnovarLe la nostra fiducia, riconoscendo in Lei la “Stella della nuova evangelizzazione”, alla cui scuola imparare come recare Cristo Salvatore agli uomini e alle donne contemporanei. Maria vi aiuti a portare Cristo alle famiglie, piccole chiese domestiche e cellule della società, oggi più che mai bisognose di fiducia e di sostegno sia sul piano spirituale che su quello sociale. Vi aiuti a trovare le opportune strategie pastorali per far sì che Cristo sia incontrato dai giovani, portatori per loro natura di nuovo slancio, ma spesso vittime del nichilismo diffuso, assetati di verità e di ideali proprio quando sembrano negarli. Vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile. In tutti questi aspetti dell’impegno cristiano potete sempre contare sulla guida e sul sostegno della Vergine Santa. Affidiamoci pertanto alla sua materna intercessione.

Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza della quercia. Passano le tempeste e questa quercia resiste; infuriano gli incendi ed essa nuovamente germoglia; sopravviene la siccità ed essa vince ancora. Rinnoviamo dunque con gioia la nostra consacrazione ad una Madre tanto premurosa. Le generazioni dei Sardi, ne sono certo, continueranno a salire al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente. Maria, Regina della Pace e Stella della speranza, intercedi per noi. Amen!

fonte: vatican.va




    SANTA MESSA NEL SANTUARIO DI "NOSTRA SIGNORA DI BONARIA"

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazzale antistante il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, Cagliari
Domenica, 22 settembre 2013

 

Sa paghe ‘e Nostru Segnore siat sempre chin bois

Oggi si realizza quel desiderio che avevo annunciato in Piazza San Pietro, prima dell’estate, di poter visitare il Santuario di Nostra Signora di Bonaria.

1. Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni della vostra Isola, e per confermarvi nella fede. Anche qui a Cagliari, come in tutta la Sardegna, non mancano difficoltà, - ce ne sono tante - problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, alla mancanza del lavoro e alla sua precarietà, e quindi all’incertezza per il futuro. La Sardegna, questa vostra bella Regione, soffre da lungo tempo molte situazioni di povertà, accentuate anche dalla sua condizione insulare. E’ necessaria la collaborazione leale di tutti, con l’impegno dei responsabili delle istituzioni - anche la Chiesa - per assicurare alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali, e far crescere una società più fraterna e solidale. Assicurare il diritto al lavoro, il diritto a portare pane a casa, pane guadagnato col lavoro! Vi sono vicino! Vi sono vicino, vi ricordo nella preghiera, e vi incoraggio a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della popolazione. Mantenete sempre accesa la luce della speranza!

2. Sono venuto in mezzo a voi per mettermi con voi ai piedi della Madonna che ci dona il suo Figlio. So bene che Maria, nostra Madre, è nel vostro cuore, come testimonia questo Santuario, dove molte generazioni di Sardi sono salite – e continueranno a salire! – per invocare la protezione della Madonna di Bonaria, Patrona Massima dell’Isola. Qui voi portate le gioie e le sofferenze di questa terra, delle sue famiglie, e anche di quei figli che vivono lontani, spesso partiti con grande dolore e nostalgia per cercare un lavoro e un futuro per sé e per i loro cari. Oggi, noi tutti qui riuniti, vogliamo ringraziare Maria perché ci è sempre vicina, vogliamo rinnovare a Lei la nostra fiducia e il nostro amore.

La prima Lettura che abbiamo ascoltato ci mostra Maria in preghiera, nel Cenacolo, insieme agli Apostoli. Maria prega, prega insieme alla comunità dei discepoli, e ci insegna ad avere piena fiducia in Dio, nella sua misericordia. Questa è la potenza della preghiera! Non stanchiamoci di bussare alla porta di Dio. Portiamo al cuore di Dio, attraverso Maria, tutta la nostra vita, ogni giorno! Bussare alla porta del cuore di Dio!

Nel Vangelo invece cogliamo soprattutto l’ultimo sguardo di Gesù verso sua Madre (cfr Gv 19,25-27). Dalla croce Gesù guarda sua Madre e le affida l’apostolo Giovanni, dicendo: Questo è tuo figlio. In Giovanni ci siamo tutti, anche noi, e lo sguardo di amore di Gesù ci affida alla custodia materna della Madre. Maria avrà ricordato un altro sguardo di amore, quando era una ragazza: lo sguardo di Dio Padre, che aveva guardato la sua umiltà, la sua piccolezza. Maria ci insegna che Dio non ci abbandona, può fare cose grandi anche con la nostra debolezza. Abbiamo fiducia in Lui! Bussiamo alla porta del suo cuore!

3. E il terzo pensiero: oggi sono venuto in mezzo a voi, anzi siamo venuti tutti insieme per incontrare lo sguardo di Maria, perché lì è come riflesso lo sguardo del Padre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figlio dalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardo oggi Maria ci guarda. Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza, del suo sguardo materno che ci conosce meglio che chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato. E per incontrare questo Padre pieno di amore, oggi le diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Lo diciamo tutti insieme: “Madre, donaci il tuo sguardo!”. “Madre, donaci il tuo sguardo!”.

Nel cammino, spesso difficile, non siamo soli, siamo in tanti, siamo un popolo, e lo sguardo della Madonna ci aiuta a guardarci tra noi in modo fraterno. Guardiamoci in modo più fraterno! Maria ci insegna ad avere quello sguardo che cerca di accogliere, di accompagnare, di proteggere. Impariamo a guardarci gli uni gli altri sotto lo sguardo materno di Maria! Ci sono persone che istintivamente consideriamo di meno e che invece ne hanno più bisogno: i più abbandonati, i malati, coloro che non hanno di che vivere, coloro che non conoscono Gesù, i giovani che sono in difficoltà, i giovani che non trovano lavoro. Non abbiamo paura di uscire e guardare i nostri fratelli e sorelle con lo sguardo della Madonna, Lei ci invita ad essere veri fratelli. E non permettiamo che qualcosa o qualcuno si frapponga tra noi e lo sguardo della Madonna. Madre, donaci il tuo sguardo! Nessuno ce lo nasconda! Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di promesse che non si possono compiere. Non ci rubino lo sguardo di Maria, che è pieno di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi. Tutti diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo!

Nostra Segnora ‘e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida.

fonte: vatican.va

 

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