Questo paesaggio cretese somigliava alla buona prosa: ben lavorato, sobrio, esente da ornamenti superflui, forte e misurato.
Esprimeva con i mezzi piú semplici la sostanza. Non divagava, non accettava di utilizzare alcun artificio, alcuna retorica; diceva quello che aveva da dire in modo austero.
Ma tra le sue linee severe potevi distinguere in questo paesaggio cretese una sensibilità e una tenerezza inaspettate – nelle cavità riparate dal vento profumavano i limoni e gli aranci, e dal mare sconfinato si riversava un’inesauribile poesia.
Nikos Kazantakis
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