sabato 18 giugno 2011

Giovanni Segantini: il simbolista delle Alpi



L'artista nacque nel 1858 ad Arco (Trento), un paesino sulla sponda settentrionale del Lago di Garda. Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, in seguito visse in Brianza e nel 1886 si trasferì in Svizzera. Dapprima si stabilì con la famiglia a Savognino. Dal 1894 visse a Maloja ed a Soglio. Nel 1899 Giovanni Segantini fu colpito da peritonite acuta e morì all'età di 41 anni sullo Schafberg, il monte che sovrasta Pontresina, dove si era recato per ultimare il dipinto La natura, parte centrale del Trittico ispirato alle Alpi.



Già in vita Segantini venne celebrato in mezza Europa non solo come artista innovatore e profeta, ma anche come grande rappresentante del Simbolismo. Le prime opere di Segantini eseguite a Milano ed in Brianza sono ancora completamente collegate alla pittura tradizionale lombarda. Trasferitosi nelle Alpi svizzere con l'atmosfera trasparente, l'artista riuscì a sviluppare una tecnica di trasposizione impregnata di luce che si delineò con lo sviluppo della tecnica pittorica divisionista e, pari passo, con il sempre più accentuato orientamento verso il Simbolismo.

Con il Trittico ispirato alle Alpi - La vita - La natura - La morte - Giovanni Segantini alla fine del XIX secolo realizzò uno degli ultimi cicli di contenuto programmaticamente simbolico dell'epoca. Infatti fu progettato come ciclo monumentale per l'Esposizione universale di Parigi del 1900, nel quale l'artista trateggiò l'immagine dell'esistenza umana in armonia con la natura. I paesaggi e le persone semplici sono inseriti nel ciclo eterno delle stagioni



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