sabato 4 giugno 2011

Il grano e la zizzania



"Il male è sempre assenza di un qualche bene che dovrebbe essere presente in un dato essere, è una privazione.

Ma non è mai totale assenza di bene. Il modo in cui il male cresce e si sviluppa sul terreno sano del bene costituisce un mistero. Mistero è anche quella parte di bene che il male non è riuscito a distruggere e che si propaga nonostante il male, avanzando anzi sullo stesso terreno. E' immediato il richiamo alla parabola evangelica del buon grano e della zizzania (Mt. 13,24-30).

Quando i servi domandano al padrone: "Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla (la zizzania)?", questi risponde in modo molto significativo: "No, perchè non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura, e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".

In questo caso l'accenno alla mietitura rimanda alla fase ultima della storia, quella escatologica.
In effetti, questa parabola può essere assunta a chiave di lettura di tutta la storia dell'uomo. Nelle varie epoche e in vario senso il "grano" cresce insieme alla "zizzania", e la "zizzania" insieme al "grano". La storia dell'umanità è il "teatro" della coesistenza del bene e del male. Questo vuol dire che, se il male esiste accanto al bene, il bene però persevera accanto al male e cresce, per così dire, sullo stesso terreno che è la natura umana".

Giovanni Paolo II, Memoria e identità

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