"Nei documenti del Concilio Vaticano II si può trovare una stimolante sintesi del rapporto tra il cristianesimo e l'iluminismo.
I testi, in verità, non ne parlano direttamente, ma, se esaminati più a fondo alla luce del contesto culturale contemporaneo, offrono molte indicazioni preziose al riguardo.
Il Concilio, nell'esposizione della dottrina, ha volutamente adottato una linea non polemica.
Ha preferito proporsi come un'ulteriore espressione di quell'inculturazione che ha accompagnato il cristianesimo sin dal tempo degli Apostoli.
Seguendo le sue indicazioni, i cristiani possono andare incontro al mondo contemporaneo ed avviare con esso un dialogo costruttivo.
Possono anche chinarsi, come il samaritano del Vangelo, sull'uomo ferito, cercando di curare le sue ferite in questo inizio del XXI seolo.
La sollecitudine nel portare aiuto all'uomo è incomparabilmente più importante delle polemiche e delle accuse riguardanti, per esempio, lo sfondo illuministico delle grandi catastrofi storiche del XX secolo.
Lo spirito del Vangelo, infatti, si esprime innanzitutto nella disponibilità ad offrire al prossimo il proprio aiuto fraterno".
Giovanni Paolo II, Memoria e identità
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