1. Custos, quid de nocte? (cf. Is 21, 11)
Ecco, annunzio la Mezzanotte! Questa Mezzanotte si sposta da Oriente a
Occidente. Segue ogni meridiano. In Oriente già ci ha preceduti, in Occidente
sta per venire . . . Ecco, annunzio la Mezzanotte; in ogni luogo e in ogni
momento in cui essa percorre il globo terrestre, annunzio la Mezzanotte!
Io, custode del Grande Mistero. Io, Vescovo di Roma: annunzio dappertutto la
Mezzanotte di Natale. “Cantate al Signore un canto nuovo, / cantate al Signore
da tutta la terra” (Sal 96, 1).
2. Canta, o terra!
Canta perché sei stata prescelta, prescelta tra tutto l’universo. E tutto
l’universo è stato prescelto insieme con te.
Canta, o terra!
“Gioiscano i cieli, esulti la terra, / frema il mare e quanto racchiude; /
esultino i campi e quanto contengono, / si rallegrino gli alberi della foresta”
(Sal 96, 11-12).
Canta, o terra, perché sei stata prescelta per essere il luogo della nascita
di Dio in un corpo umano. Si riunisca tutta la terra attorno a quell’unica
Mezzanotte! Parli la potenza di tutto il creato! Parli con l’esistenza di tutti
i mondi creati! Parli con la lingua dell’uomo!
3. Ecco, parla l’uomo. Il suo nome è Luca, evangelista. Dice: “. . . si
compirono per lei (Maria) i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era
posto per loro nell’albergo (Lc 2, 6-7).
In questo modo è venuto al mondo il figlio di Dio. Maria era la sposa di
Giuseppe, della famiglia di Davide; di Giuseppe che era carpentiere a Nazaret.
Il Bambino è venuto al mondo a Betlemme perché lì ambedue, Maria e Giuseppe, si
erano recati a motivo del censimento che Cesare Augusto aveva ordinato.
4. Questo ha detto l’uomo. Contemporaneamente all’uomo parla l’Angelo del
Signore. Parla ai Pastori quando, nel mezzo della notte profonda di Betlemme,
“la gloria del Signore li avvolse di luce”. E i pastori “furono presi da grande
spavento” (Lc 2, 9). Dice loro: “Non temete! Ecco, vi annunzio una grande
gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un
salvatore, che è il Cristo Signore. Questo sarà per voi il segno: troverete un
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2, 10-12).
L’uomo e l’Angelo parlano dello stesso fatto e indicano lo stesso luogo.
L’Angelo parla di ciò che l’uomo non osa dire: a Betlemme è venuto al mondo il
Messia, cioè l’Unto, colui che viene a visitare l’umanità nella potenza dello
Spirito Santo. A Betlemme è nato sulla terra il Salvatore del mondo. Lui . . .
giudicherà la terra. Lui . . . giudicherà il mondo secondo giustizia.
Sì, egli darà “se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi
un popolo puro che gli appartenga . . .” (Tt 2, 14). Egli darà se stesso
per noi: ecco il suo Giudizio!
5. “Custos, quid de nocte?” (cf. Is 21, 11).
Ecco, annunzio la Mezzanotte . . . Dal profondo della notte di Betlemme, che
è la notte dell’intera umanità vivente sulla terra . . . “È apparsa infatti la
grazia di Dio, / apportatrice di salvezza per tutti gli uomini” (Tt 2,
11).
Che cos’è la grazia? La grazia e il divino compiacimento. Essa si concentra
completamente in questo Bambino che giace nel presepe. Questo Bambino è il
Figlio Eterno, Figlio del divino compiacimento, Figlio dell’eterno Amore. Questo
Bambino è Figlio di Maria. E Figlio dell’uomo, e vero uomo.
L’eterno compiacimento del Padre si concentra sull’uomo: ecco è la Grazia!
“Pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2, 14). Questo divino
compiacimento nei confronti dell’uomo è stato portato in terra dal Figlio di
Maria nella notte di Betlemme. “E apparsa la grazia di Dio” (Tt 2, 11).
Da Betlemme inizia la sua irradiazione sull’uomo di tutti i tempi.
Che cosa è la Grazia? È l’inizio della gloria, di quella gloria che Dio ha
nel più alto dei cieli. E a questa gloria è stato chiamato l’uomo in Gesù
Cristo. E ciò è successo proprio nella notte di Betlemme.
6. Quindi: esulti la terra! Terra, che sei abitazione dell’uomo! Accogli in
te ancora una volta lo splendore della notte della nascita divina! Riunisciti
presso questo splendore! Proclama a tutto il creato la gioia della Redenzione!
Annunzia al mondo intero la speranza della Redenzione del mondo.
“Esultino i campi e quanto contengono, / si rallegrino gli alberi della
foresta / davanti al Signore” (Sal 96, 12-13). Ecco, viene. Ecco, è già
tra noi: Emmanuele! Tutta la potenza della Redenzione del mondo è in lui.
Alleluia!
Giovanni Paolo II, 24 dicembre 1983
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