domenica 26 gennaio 2014

Salus per aquam

Sciare, d’accordo. Ma sulle vette non ci sono solo piste e impianti: una vacanza sulla neve è fatta anche d’altro (per fortuna). La montagna italiana è un’industria che d’inverno fattura circa 10 miliardi di euro, quasi l’11 per cento della torta turistica. C’è lo sci ma c’è anche l’indotto: alberghi, ristoranti, svaghi. E tra gli svaghi, bagni e terme sono uno dei servizi più richiesti dai turisti in quota. Come dire: dopo lo sport, il relax.  

La scoperta dell’acqua calda, si direbbe. Lo sapevano già gli antichi Romani, che affidavano proprio alle terme il loro benessere fisico: «spa» sta infatti per «salus per aquam», ovvero «la salute passa attraverso l’acqua». Anche sopra i 1000 metri. Stare a mollo ammirando la cima del Monte Bianco non capita tutti i giorni: succede alle Terme di Pré-Saint-Didier, a due tornanti da Courmayeur e La Thuile, in Valle d’Aosta. Qui nascono le sorgenti naturali con proprietà rilassanti e antireumatiche. La struttura si divide su tre piani e si estende anche all’aperto, dove si trovano tre vasche fumanti immerse nella neve.  

Tuffi rigeneranti vista montagne si possono fare anche a Saint-Vincent e in Valtellina: i Bagni di Bormio – stessa proprietà delle terme di Pré – erano una delle mete preferite dai Romani. I Bagni hanno una storia millenaria e sono stati recuperati nella loro struttura originaria, «anche se oggi sono più frequentati dagli stranieri che dagli italiani», spiega il direttore Cristina Confortola. Le acque sgorgano da nove sorgenti ad altitudini diverse e alimentano le due strutture – anche alberghiere – dei Bagni Vecchi e Nuovi. Nei primi si può scegliere tra diversi percorsi termali: rilassante, rigenerante, disintossicante, e c’è anche una piscina esterna panoramica con acqua calda. Ai Bagni Nuovi ci si perde invece tra idromassaggi, immersioni in acqua fredda, bagni di vapore, saune biologiche, persino musicoterapia subacquea. «Il posto ideale per una fuga romantica a due – aggiunge la direttrice –, per cui c’è un’offerta ad hoc: soggiorno di due notti con spumante e accesso alle terme a 113 euro al giorno. Oppure solo après-ski alle terme a 34 euro». 



Da Bormio, scollinando il Passo Foscagno ci si tuffa direttamente nelle acque (non termali) dell’Aquagranda di Livigno: un centro di 20mila metri quadri ai piedi delle piste da sci dove ritemprarsi tra piscine, vasche idromassaggio, saune e hammam. In Trentino, dove benessere e relax sono quasi uno sport nazionale, ci sono le terme di Pejo, di Dolomia, di Comano. Quelle più ambite sono però quelle altoatesine di Merano. Valgono una visita solo per ammirarne gli ambienti: gli interni sono di Matteo Thun, che ha creato «un’oasi naturale al centro della citta». Chi vuole unire sci e wellness può acquistare il biglietto combinato: sci a Merano 2000 più terme in città a 40 euro.  

Varcato il confine, il tempio del benessere è Leukerbad, nel Vallese svizzero: la più grande località termale delle Alpi. Ogni giorno in 30 vasche zampillano quasi quattro milioni di litri di acqua provenienti da 65 sorgenti. Sempre in Svizzera è stata posata da poco la prima pietra del New Brigerbad, il nuovissimo centro termale vicino a Briga e alle piste di Belalp, Aletsch Arena e Rothwald. Verrà inaugurato entro la fine dell’anno.  
Infine, l’Austria. Il paradiso per chi è in cerca di benessere tra i monti si chiama Aqua Dome: un complesso futuristico con hotel 4 stelle e un’offerta termale sconfinata nei pressi di Sölden.  

fonte: Max Cassani per La Stampa 

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