sabato 1 febbraio 2014

Blackout per 30mila famiglie



Scuole chiuse in tutto il Cadore, Zoldano, Agordino e Comelico. Interi paesi sommersi (alcuni, come Zoppè di Cadore, rimasti persino isolati) fino a un metro e mezzo di neve, con migliaia di utenze al buio già a partire dalle 4 della notte. E l'agenzia ambientale del Veneto (Arpav) che, per la prima volta in vent'anni, emette un avviso di rischio valanghe grado 5, codice rosso, il più alto nella scala europea. Intanto continua imperterrito a fioccare, con neve pesantissima, sostenuta persino da un micidiale vento di scirocco. Al confronto delle ultime 24 ore – e, non bastasse, almeno altrettante, di ancor più estrema passione, purtroppo ancora se ne prospettano - quanto accaduto poco più di un mese fa, con la bufera (e i blackout) di Santo Stefano sembra una bazzecola. L'intera parte alta della provincia di Belluno è in ginocchio per l'incredibile nevicata iniziata dall'alba di giovedì mattina, e che ancora dovrebbe continuare imperterrita per la giornata di venerdì e forse addirittura fino a sabato sera.

I centralini dei vigili del fuoco fin dalle 23 di giovedì sera sono letteralmente subissati da centinaia di chiamate per ogni tipo di richiesta d’aiuto: automobilisti intrappolati o usciti di strada, persone segregate in casa, neve sui tetti che sta mettendo in grave pericolo la stabilità di decine di strutture. Le ambulanze del Suem fanno da spola tra case, ospizi e ospedali scortate dal personale del soccorso alpino, richiamato in massa per aiutare in ogni tipo di situazione di emergenza. Ci sono centinaia di persone rimaste isolate nelle proprie case, senza corrente dalle 4 della notte. Oltre 70 tecnici di Enel e 50 di Terna Rete Italia hanno operato per tutta la notte e altri 100 tecnici Enel sono in arrivo in mattinata. Per le situazioni più critiche si stanno attivando gruppi elettrogeni. Enel Distribuzione ha operato in anticipo allertando tutte le Unità Operative del Triveneto e facendo confluire gruppi elettrogeni e proprio personale. In questo modo e grazie a controalimentazioni di emergenza sulla rete di media tensione, sono state rialimentate in meno di un’ora quasi completamente le cabine Primarie di Forno di Zoldo e Zuel. Nonostante questo risultano al momento disalimentate la valle del Boite, alcune località nel Feltrino e nell’Agordino per un totale di circa 30.000 clienti. Purtroppo l’attività di ripristino è fortemente rallentata dalla difficile praticabilità delle vie di comunicazione e dal rischio valanghe.
La viabilità sulle strade risulta a tratti totalmente congestionata, specie sulle arterie secondarie, come evidenzia il bollettino «di guerra» di Veneto Strade: chiuse la strada che porta a Zoppè di Cadore, l’Agordina da Castei a Ponte Alto, le provinciali di Digoman e Valle Imperina, la strada che dal Falzarego scende a Cortina, fino a Pocol. Il tratto Ponte delle Alpi-Calalzo delle Ferrovie dello Stato è chiuso a causa della neve. Chiusi anche i passi di Valparola- dove restano bloccate almeno 4 auto dei turisti messi in salvo da un gatto delle nevi - il San Pellegrino dal bivio del Valles fino al confine, il Giau da Pocol, il Fedaia da Sottoguda al confine con Trento, il Cereda da La Valle Agordina, tutto il Valles, il Campolongo fino ad Arabba, le strade della Valle del Mis e Val Visdende per caduta piante. Dalla tarda serata di giovedì è stato prontamente attivato il centro di protezione civile provinciale all’aeroporto di Belluno, dove vengono coordinati tutto gli interventi di soccorso in provincia. E torna l’incubo blackout. Arrivano segnalazioni da ogni località di Cadore, Agordino, Comelico e Zoldano. Una prima stima, ancora purtroppo poco affidabile, parla di almeno 30mila utenze rimaste al buio a partire dalle 4 della notte. Per evitare spiacevoli inconvenienti ai propri lavoratori è stata chiusa persino la sede di Agordo della Luxottica.

Sulla situazione nel primo pomeriggio è intervenuto il governatore Luca Zaia: «Sono in contatto con molti sindaci e mi hanno confermato che le utenze senza energia elettrica sono 31mila: un'altra pagina squallida e una situazione non degna di un Paese civile». «Da tre giorni avevamo mandato comunicati stampa, lettere e avvisi che annunciavano due-tre metri di neve, cosa che puntualmente si è verificata. Siamo di fronte - ha osservato - ad un evento calamitoso da allarme rosso, una situazione quasi fotocopia di quella di Natale, anche se Cortina si è salvata perchè ha i generatori».

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