«Ebbene,
di fronte alla gloria della Trinità nella creazione, l'uomo deve
contemplare, cantare, ritrovare lo stupore. Nella società contemporanea
si diventa aridi "non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia"
(G.K. Chesterton). Per il credente contemplare il creato è anche
ascoltare un messaggio, udire una voce paradossale e silenziosa, come ci
suggerisce il "Salmo del sole": "I cieli narrano la gloria di Dio e
l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne
affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è
linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono. Eppure per
tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro
parola" (Sal19,2-5)».
Giovanni Paolo II, udienza generale del 26 Gennaio 2000
fonte:www.uomovivo.blogspot.it
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