venerdì 22 gennaio 2016

Il primo solco sarà il tuo



Bisogna salire in cima alla pista per primi. 
La neve è stata pettinata la sera precedente, durante la notte s'è ghiacciata e ora, mentre il sole ancora non riesce a scaldarla, e fa freddo sul serio, è una crosticina sottile e croccante. Sei il primo e godi di quella neve tutta per te, ma ti senti anche responsabile.
Il primo solco sarà il tuo, dev'essere un bel solco. 
Via. 
Gli sci disegnano curve secche dove la china è ripida, morbide dove si fa dolce. Il suono delle lamine che incidono la crosticina - craaac, craaac - è puro piacere, un'ebbrezza ineffabile che riempie il cuore.
È il primo giorno di scuola, è la mattina di Natale, è il papà che torna dopo un lungo viaggio, è il primo bacio della prima fidanzata, è il primo gol segnato da bambino nella squadra dell'oratorio, è il primo ghiacciolo al limone nel pomeriggio più torrido, è il primo giorno del lavoro per cui ti sei preparato per anni ed è proprio il lavoro che sognavi, è la prima volta in cui ti sei sentito dire " ti amo" e "ti perdono", è il bacio della buonanotte della mamma… 
Poi arrivi in fondo, ti volti ed è lì la tua vita, in quei solchi leggeri ma netti che presto finiranno confusi in cento altri solchi. 
Ma quello scricchiolio - quei baci, quei ghiaccioli al limone, quelle mattine di Natale - non te li dimenticherai mai più.

Umberto Folena

fonte: Avvenire 22 gennaio 2016, Neve al mattino

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