sabato 29 aprile 2017

Tra i monti Cimini e i Volsini: in viaggio nella Tuscia

Nella sorprendente Tuscia viterbese: tra misteri etruschi, memorie pontificie e... set cinematografici

Tuscania: chiesa di San Pietro


Nel 1966, il regista Mario Monicelli decide di ambientare nella chiesa di San Pietro una scena del suo celebre film L'armata Brancaleone, in particolare la scena in cui l'armata si reca alla reggia della famiglia di Teofilatto dei Leonzi. Diverse altre volte la basilica è servita come scenografia naturale per la produzione cinematografica; tra gli altri si possono ricordare i film: Otello di e con Orson Welles (1952), Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini (1966), Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli (1968), Nostalghia di Andrej Tarkovskij (1983), Francesco di Liliana Cavani (1989)

Bagnaia: Villa Lante, set cinematografico del film The young Pope di Sorrentino

Viterbo: Palazzo dei Papi, set della fiction "Il maresciallo Rocca"

Eretto per volontà di Papa Alessandro IV (1254 – 1261), quando a causa dell'ostilità del popolo e della borghesia romana, venne deciso il trasferimento della sede della Curia pontificia.

Risiedettero a Viterbo:
Alessandro IV, (stabilmente a Viterbo dal 1257);
Urbano IV, papa dal 1261 al 1264 (divise la sua residenza tra Orvieto e Viterbo)
Clemente IV, papa dal 1265 al 1268
Gregorio X, papa dal 1271 al 1276
Innocenzo V, papa dal 21 gennaio al 22 giugno 1276 
Adriano V, papa dall'11 luglio 1276 al 18 agosto 1276
Giovanni XXI, papa dal 15 settembre 1276 al 20 maggio 1277
Niccolò III, papa dal 1277 al 1280
Martino IV, eletto il 22 febbraio 1281(abbandonò Viterbo subito dopo l'elezione)

Tarquinia: Museo Nazionale Etrusco, I cavalli alati, (IV secolo a.C.)








Sulle sponde del lago di Bolsena




Civita di Bagnoregio: luogo di nascita del doctor seraficus Bonaventura

Set del film "I due colonnelli" (1962) con Totò e di "Contestazione generale" (1971) con Alberto Sordi





Una puntata sul Tirreno








Tuscania: Chiesa di Santa Maria Maggiore


Nominata per la prima volta nell'852 in una bolla di Papa Leone IV al Vescovo di Tuscania.
L'abside è percorsa da un affresco duecentesco di scuola romana con influssi bizantini raffigurante i Dodici Apostoli; nel presbiterio, sull'arco dell'abside, è dipinto il Giudizio Universale, opera di ispirazione giottesca, attribuita a Gregorio e Donato D'Arezzo.





Nessun commento:

Posta un commento