martedì 6 novembre 2018

Sotto il segno della croce a otto punte

In occasione delle festività novembrine, una nostra delegazione si è recata in visita a Malta, per ripercorrere la vicenda dei Cavalieri e ravvivare il ricordo di Paolo di Tarso.

Il Sovrano militare ordine di Malta trae le sue origini dall'antica confraternita di monaci che, sotto la guida di Gerardo Sasso di Scala  ospitavano i pellegrini che giungevano a Gerusalemme. Tale attività ebbe inizio attorno al 1050, probabilmente finanziata da mercanti di Amalfi, con la costruzione a Gerusalemme di un ospizio per i pellegrini di ogni fede e razza, con attigua chiesa e convento. L'istituzione prese il nome di Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e prosperò come comunità indipendente proprio sotto la guida del suo fondatore.

Il 15 febbraio 1113, mediante la bolla papale "Pie postulatio voluntatis" il Papa Pasquale II riconosceva l'ospedale di Gerusalemme come istituzione dipendente direttamente dalla Santa Sede con la facoltà di nominare al suo interno il proprio capo (definito Gran Maestro), senza alcuna interferenza da parte di altre autorità secolari o religiose. In virtù di questa stessa bolla papale, l'ospedale venne esentato dal controllo della chiesa locale. Venne però imposto che tutti i cavalieri appartenenti all'ordine fossero necessariamente dei religiosi, legati al rispetto dei tre voti monastici di povertà, castità e obbedienza. È a questo periodo inoltre che si fa risalire l'adozione da parte dell'ordine del simbolo della croce a otto punte che ancora oggi ne è il simbolo; la croce è il simbolo di Cristo mentre le sue otto punte indicano le otto beatitudini pronunciate da Gesù nel discorso della montagna e ricordato nei Vangeli.

Il Beato Raymon du Puy de Provence, primo successore del Beato Gerardo organizzò l'istituzione militarmente ottenendo il riconoscimento papale come Ordine Cavalleresco religioso per difendere i pellegrini ed i propri ospedali in Terrasanta e istituì anche la prima infermeria confermando la funzione assistenziale ospedaliera. In questo modo, oltre al riconoscimento formale acquisì anche un territorio e una forza armata, configurandosi come vero e proprio Stato quando occupò Rodi sottraendola ai turchi.

La Valletta: Co-Cattedrale di San Giovanni, chiesa madre dell'Ordine.
Il pavimento è costituito da 400 lastre tombali di altrettanti insigni Cavalieri.





Nel 1523, dopo sei mesi di assedio e fieri combattimenti contro la flotta e l'esercito del sultano Solimano il Magnifico, i cavalieri di San Giovanni vennero costretti ad arrendersi e lasciarono Rodi coi pieni onori militari. L'ordine rimase senza un dominio territoriale proprio sino al 1530, quando il gran maestro fra' Philippe de Villiers de l'Isle Adam prese ufficialmente possesso dell'isola di Malta, garantitagli dall'imperatore Carlo V Sacro Romano Impero.


Caravaggio, La decollazione del Battista

Siamo nei primi anni del 1600, Caravaggio lascia Napoli e si dirige verso Malta, dove riceve l’investitura di Cavaliere di Grazia dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.
Possiamo dire che l’artista sta attraversando un momento di quiete, che purtroppo non durerà a lungo.
La contraddizione perenne che segna la sua esistenza lo porta a eseguire il suo dipinto più epico e grandioso, moderno ed essenziale.
L’opera fu sicuramente tra le più impegnative che Caravaggio si trovò ad affrontare, soprattutto per le enormi dimensioni.
La tela infatti è alta più di 3 metri e mezzo e lunga più di 5.
Ancora una volta Caravaggio ci stupisce.
In una scena drammatica, ricca di pathos, tutto paradossalmente è fermo e distaccato dalla realtà, senza alcuna emozione.
L’artista mette in scena un macabro spettacolo religioso.
Il pavimento dove poggiano i piedi dei personaggi è lievemente scosceso, esattamente come il piano di un teatro.
L’arco sullo sfondo è l’ingresso che immette nel cortile della prigione de La Valletta, lì fino a pochi istanti prima era rinchiuso il Santo.
Ora il corpo di Giovanni Battista giace a terra, su di lui il boia scaglia il suo pugnale.
Una serva tende una conca di bronzo, dove riporrà la testa del Battista, come gli sta suggerendo l’uomo indicandogli il recipiente con il dito.
Nessun’anima è scossa per quello che è appena successo, solo un’anziana si copre il volto con le mani, mentre due prigionieri addirittura si sporgono dalle grate per meglio godere dello spettacolo.
Per la prima volta Caravaggio firma una tela.
Nella pozza di sangue sotto la gola del Battista, Michelangelo scrive “Cavaliere Michelangelo.
Con questo autografo Merisi vuole mostrare agli altri, ma soprattutto a sé stesso, l’onorabilità che ha appena acquisito dai Cavalieri di Malta.
Appena ha avuto modo, non ha esitato a metter e nero su bianco il suo nuovo status sociale, considerandolo un piccolo passo avanti per la sua modesta salvezza.
Ma come sappiamo un lieto fine non è previsto nella vita di questo artista.
Caravaggio non fa neanche in tempo a partecipare alla cerimonia di collocazione dell’opera nell’oratorio che era già finito nuovamente in prigione.
Attraversò forse quell’arco sotto il quale era passato il Battista e prese posto nella cella di due prigionieri curiosi, fino a quando non riuscì ad avere evadere e scappò a Siracusa.
Per ironia della sorte, venne privato del titolo di Cavaliere durante una celebrazione che ebbe luogo proprio davanti al suo maestoso capolavoro.
Per Caravaggio riparte il viaggio alla ricerca di una pace effimera.

fonte: http://www.bigliettiuffizi.com



Gozo: la cittadella fortificata di Victoria



Gozo, Dwejra Bay
Sullo sfondo la Qawra Tower fatta costruire dal
Gran Maestro de Lascaris nel 1651







Malta, Baia di San Paolo: la zona di mare dove, secondo la tradizione,
avvenne il naufragio

dagli Atti degli Apostoli, cap. 28

Paolo nell'isola di Malta
1 Una volta in salvo, venimmo a sapere che l'isola si chiamava Malta. 2Gli abitanti ci trattarono con rara umanità; ci accolsero tutti attorno a un fuoco, che avevano acceso perché era sopraggiunta la pioggia e faceva freddo. 3Mentre Paolo raccoglieva un fascio di rami secchi e lo gettava sul fuoco, una vipera saltò fuori a causa del calore e lo morse a una mano. 4Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli abitanti dicevano fra loro: «Certamente costui è un assassino perché, sebbene scampato dal mare, la dea della giustizia non lo ha lasciato vivere». 5Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non patì alcun male.6Quelli si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto sul colpo ma, dopo avere molto atteso e vedendo che non gli succedeva nulla di straordinario, cambiarono parere e dicevano che egli era un dio.
7Là vicino vi erano i possedimenti appartenenti al governatore dell'isola, di nome Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. 8Avvenne che il padre di Publio giacesse a letto, colpito da febbri e da dissenteria; Paolo andò a visitarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. 9Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell'isola che avevano malattie accorrevano e venivano guariti. 10Ci colmarono di molti onori e, al momento della partenza, ci rifornirono del necessario.





Il naufragio di San Paolo intorno al 60 d.C rappresenta per Malta l’inizio del cristianesimo. Il 10 febbraio di ogni anno è celebrata nell’isola la festa di San Paolo Naufrago, santo che è anche il patrono dell’arcipelago maltese, e tutta l’isola porta vivida traccia di quel naufragio.









Comino, la Laguna Blu
Al tempo dei Cavalieri, l'isola era destinata a colonia penale
per reati di lieve entità









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