venerdì 11 marzo 2011

Alla Regina delle Dolomiti




"Exaudivit me de monte sancto suo" (salmo 3,5)

"La preghiera meridiana dell'Angelus viene oggi felicemente a collocarsi nel panorama incantevole di queste montagne cadorine, tra le cime e i boschi del verde Comelico, da cui in ogni stagione si eleva con tacita potenza un coro di gloria al Creatore.

In questa meravigliosa cornice di bellezza reca una sua nota peculiare di spirituale intimità la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve, che se ne sta qui umile e invitante.

La mente corre ai santuari mariani che popolano i monti e le colline di questa amata terra italiana. Sono innumerevoli, da un punto all'altro della penisola. 

Molti di essi sono dovuti all'iniziativa della Vergine stessa, la quale ripercorrendo per così dire, "il cammino del suo fiat filiale e materno" ((Redemptor Mater, n. 14), che subito dopo l'Annunciazione l'aveva portata "verso la montagna" (Luca 1,39), ha domandato che nella elevante solitudine dei monti le fosse costruito un santuario, un'oasi di preghiera e di culto, in cui il sacrificio eucaristico rinnovasse la reale presenza del Figlio suo divino. 

La predilezione di Maria per le zone montane, protese per loro natura verso il cielo, assume un significato molto vivo, che ognuno di noi può condensare nella consolante certezza del Salmista: "Exaudivit me de monte sancto suo" (salmo 3,5).

Maria Santissima, "Regina delle Dolomiti", Madonna della Neve e sotto ogni altro titolo con cui viene invocata nei santuari più celebri e nelle più romite cappelle, protegga l'amata nazione italiana".

Giovanni Paolo II, Angelus a Lorenzago di Cadore (Belluno), 12 luglio 1987





 

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