In questi giorni, dinanzi a così stupendi scenari, il mio pensiero va naturalmente a quei Salmi in cui il creato, e specialmente la montagna, giocano un ruolo di primo piano.
Penso, ad esempio, al Salmo ottavo: “O Signore, nostro Dio – esclama il Salmista – quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!”.
“I cieli narrano la gloria di Dio – leggiamo nel Salmo 18 – e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”.
In realtà, il creato è il primo libro della rivelazione, che Dio ha affidato alla mente e al cuore dell’uomo.
“Il Signore è il mio pastore – canta lo splendido Salmo 22 – su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino”.
L’intero Salmo 103 è un inno al Creatore: “Benedici il Signore, anima mia, Signore , mio Dio, quanto sei grande! Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti; Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli iraci. Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!”
Come non fare nostri questi sentimenti dinanzi a spettacoli naturali così emozionanti?
Mentre contemplo le vette di queste montagne, che ormai mi sono diventate familiari, l’animo si rivolge spesso a Maria. Dio l’ha elevata al di sopra di tutte le creature angeliche e terrestri, e l’ha resa nostro sostegno nel cammino verso il Cielo. Domani, nella liturgia, la celebreremo quale Beata Vergine del Monte Carmelo. Oggi la veneriamo “Regina della Valle d’Aosta”: ce lo suggerisce questa bella statua, portata appositamente dalla Cattedrale di Aosta. E’ la medesima statua che nel 1948 attraversò i villaggi della Regione infondendo nei Valdostani, dopo la seconda guerra mondiale, un rinnovato spirito di fraternità.
Preghiamo Maria, affinché tra i cristiani ci sia sempre unità e perché nel mondo regnino la giustizia, la solidarietà e la pace.
Combes d’Introd, Angelus del 15 luglio 2001
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