venerdì 9 settembre 2011

Per essere liberi


"Si va in montagna per essere liberi, per scuotersi dalle spalle tutte le catene che la convivenza sociale impone, per non inciampare ogni due passi in imposizioni e proibizioni. Si va in montagna anche per sottrarsi a norme ammuffite, per sbizzarrirsi una buona volta e immagazzinare nuove energie."

Tita Piaz, alpinista, soprannominato "il Diavolo delle Dolomiti" (1879-1948)

Nell'estate 1898, non ancora ventenne, entrò nella storia dell'alpinismo con la salita solitaria della Torre Winkler sul Catinaccio. La fama di tale impresa varcò i confini nazionali e molte testate giornalistiche estere scrissero di lui.
Aprì una cinquantina di nuove vie, tra cui 32 nelle montagne della Val di Fassa, 16 sulle Dolomiti orientali e due nel gruppo del Kaisergebirge (Tirolo austriaco).
Divenne famoso tra gli alpinisti anche per aver inventato la tecnica della "discesa in corda doppia". Oggi la sua tecnica
è nota semplicemente come "metodo Piaz".
Si interessò anche ai problemi politici e sociali del suo tempo. Durante il periodo fascista venne più volte arrestato per essere uno strenuo oppositore del regime. Nel 1944 fu imprigionato dai nazisti per nove mesi nel carcere di Bolzano. Fu sindaco di Vigo di Fassa nell'immediato dopoguerra. Il 10 settembre 1947, salì per l'ultima volta la Cima del Catinaccio: erano trascorsi cinquant'anni da quel lontano 1897 quando aveva raggiunto la vetta per la prima volta.

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