sabato 12 maggio 2012

A Bolzano per l'85^ adunata delle penne nere


Armati di pale, motoseghe e martelli, gli uomini del capitano in congedo Giuseppe Bonaldi hanno ringraziato a loro modo Bolzano: in 15 hanno sistemato la passerella pedonale sul torrente Talvera, in 8 hanno rifatto il campo bocce del Parco Mignone, in 12 si sono prodigati sulla strada pedonale che va al castello di Firmiano mentre altri 25 hanno pensato al restauro della baita a Colle.

Un regalo a questa città che si prepara all' 85ma adunata dell' Associazione nazionale degli alpini per la quale, da oggi a domenica, è atteso sotto le vette altoatesine un fiume di penne nere: 200-250 mila, che sfileranno sotto striscioni dove spuntano benvenuti teutonici («Willkommen alpini») e ladini («Benvegnui»). 

Arrivano dalla Valle d' Aosta alla Sicilia e anche dall' estero, con la punta della sezione australiana di North Queensland guidata da un alpino di lungo corso: l' artigliere Vittorio Pellizer, da 57 anni nella terra dei canguri «ma sempre italiano e fedele ai nostri ideali e tradizioni». 

Il capitano Bonaldi è anche coordinatore della Protezione civile dell' Ana, cioè 14 mila volontari che negli ultimi anni sono regolarmente intervenuti in aiuto delle popolazioni colpite dalle molte calamità naturali: dall' emergenza neve dello scorso febbraio, con 1.750 uomini impegnati a spalare strade e sgomberare tetti nei paesi isolati dall' Emilia Romagna al Lazio, all' alluvione della Liguria dell' ottobre scorso: «Siamo stati allertati alle sette di sera, alle 23 eravamo a Santo Stefano di Magra e a Borghetto, alle 12 del giorno funzionava una cucina da campo per 500 persone». Così, dunque, le sempre più numerose emergenze, alle quali quest' anno l' Ana ha voluto aggiungere un intervento speciale: la realizzazione di una casa domotica, senza barriere architettoniche e interamente computerizzata, per Luca Barisonzi, il giovane alpino tornato tetraplegico dalla sua prima missione in Afghanistan. Non è la prima adunata nella conca di Bolzano. 

Ma da quella volta, era il 1949, il Sudtirolo è molto cambiato. Ha attraversato gli anni delle bombe e dei trattati internazionali, fino ad arrivare all' attuale «era Durnwalder», il granitico governatore che guida la Provincia dal 1989. Rimane una terra calda per le penne nere. Da una parte capitale della truppa alpina, che qui ha il suo comando nazionale e quest' anno festeggia il 140° anniversario dalla fondazione. Dall' altra culla di profondi sentimenti autonomisti. Qualche settimana fa gli Schützen delle vallate più tradizionaliste hanno sfilato in tremila chiedendo l' indipendenza dall' Italia, mentre altri gruppi di lingua tedesca strappavano bandiere tricolori. Si tratta di minoranze, considerato che la maggior parte dei bolzanini ha dichiarato di considerare l' adunata una grande festa. Fra un preparativo e l' altro, un mitomane ha pensato di inviare ad alcuni consiglieri comunali di lingua italiana un improbabile volantino firmato «Brigate Rosse - colonna Marta Cagol», minacciando azioni plateali per domenica. Insomma, questa di Bolzano è un po' sfida di pace e unità per l' Associazione più amata d' Italia. 

Ad alzare il Tricolore con il suo inseparabile cappello dalla penna nera ci sarà anche «el vecio» Cristiano Dal Pozzo, 98 anni, un alpino dell' Altopiano di Asiago, che tornerà in Alto Adige per la prima volta dopo che fu fatto prigioniero nel 1943: «Fui internato dai tedeschi in Austria, costretto a lavorare in fonderia. Voglio venire per mantenere viva la memoria». Lo aiuteranno gli Alpini 2.0, nativi digitali, l' ultima generazione di «bocia» che quest' anno hanno suonato l' adunata su Facebook. 



I numeri 
L' Associazione nazionale alpini conta circa 375 mila soci (di cui 300 mila «ordinari» e 75 mila «aggregati»). Le sezioni dell' Ana sono 81 in Italia e 32 all' estero.
La Protezione civile Ana conta più di 14 mila volontari pronti a intervenire in tutte le grandi emergenze. Per il terremoto all' Aquila sono state impegnate 8.500 persone.
fonte: A. Pasqualetto, Corriere della Sera, 11 maggio 2012

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