Il Ciclo dei Mesi è un gruppo di affreschi nella Torre dell'Aquila nel Castello del Buonconsiglio di Trento, attribuiti al boemo Maestro Venceslao (documentato in città nel 1397). Risalgono alla fine del XIV secolo-inizio del XV e sono il migliore esempio di goticon internazionale in Trentino e uno dei più significativi dell'Italia settentrionale.
Il ciclo si articola oggi in undici diversi riquadri, poiché il mese di marzo
era stato dipinto su un supporto di legno ed è andato perduto durante
un incendio. L'insieme è strutturato come una loggia architravata
sostenuta da esili colonnine tortili, dalla quale si vedono, come in un
ipotetico affaccio che sfonda la parete, le varie occupazioni signorili e
contadine di ciascun mese. Tutti gli sfondi e i dettagli architettonici
sono raccordati tra scena e scena, come in un panorama unitario.
Le scene, ricchissime di particolari tratti dall'osservazione della vita reale, mostrano la vita dei nobili, le attività dell'agricoltura e della pastorizia,
con un continuo e pacato intreccio tra mondo cavalleresco e mondo
quotidiano. Poche sono invece le concessioni al grottesco e al macabro,
che caratterizzavano invece altre zone italiane ed europee.
Viene prestata molta attenzione al succedersi delle stagioni: il
paesaggio invernale spoglio e imbiancato dalla neve diventa rigoglioso
di vegetazione in primavera, i raccolti estivi segnano l'apice
dell'attività agricola, mentre gli alberi nel mese di novembre sono
circondati dalle foglie secche cadute sul terreno. La cura dei
particolari ritorna nella descrizione delle vesti, l'abbigliamento
infatti permette di riconoscere i caratteri tipici della moda del tempo:
per i nobili, occupati in svaghi e tornei, gli abiti sono ricchi di
colori, mentre molto più semplici e pratici sono quelli delle classi
umili, rappresentate sempre al lavoro.
fonte: wikipedia
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