domenica 24 febbraio 2013

Attenti al menisco !





Stagione di sci e, di conseguenza, di menischi infortunati. Questo, purtroppo, il frequente epilogo di rovinose cadute sulle piste innevate se il ginocchio subisce una violenta distorsione. Una diagnosi frequente che trova immediata indicazione chirurgica: l'asportazione della lesione meniscale. Indicazione chirurgica, tuttavia, che secondo le più recenti linee guida dell'ortopedia, viene data con troppa leggerezza e che spesso potrebbe essere evitata. In molti casi, infatti, sono più le conseguenze negative che si sviluppano nel ginocchio a seguito della asportazione di parti più o meno rilevanti di tessuto meniscale che i benefici.


È bene chiarire: il menisco è una cartilagine che ha la funzione di accoppiatore meccanico. Un elemento di sezione triangolare che si interpone tra tibia e femore e che permette di smorzare e distribuire il peso dello sciatore e assorbire le sollecitazioni meccaniche. Senza i menischi, il femore di forma semisferica, appoggerebbe virtualmente sulla tibia, che al contrario del femore ha una superficie piana, in un unico punto. Questa condizione porta ad una concentrazione delle forze di carico sulle cartilagini articolari, che in breve tempo si rompono, spianando la strada all'artrosi. Motivo per il quale sono state abbandonate le asportazioni totali del menisco.

Oggi, i menischi danneggiati e rotti, vengono sottoposti a delicati interventi di meniscectomia selettiva, che regolarizzano solo la parte di tessuto meniscale danneggiato, preservando il resto del menisco sano, in modo che questo possa continuare nella sua funzione di "guarnizione" tra tibia e femore. Da queste premesse l'indicazione ad operare per via artroscopica ogni menisco rotto e doloroso nella convinzione diffusa e radicata tra gli specialisti, di non arrecare danno al ginocchio e di permettere un veloce ritorno allo sport.

Non sempre è così: si devono compiere importanti distinzioni tra i diversi generi di lesione meniscale, perché in molti casi sono maggiori gli effetti negativi sull'articolazione, che quelli favorevoli. L'intervento su un menisco rotto ha successo solo quando si tratta di pazienti giovani e con una lesione traumatica. Si tratta di lesioni acute del menisco, prodotte da un evento distorsivo, in un ginocchio peraltro sano e in sportivi in genere di età inferiore ai 40-50 anni.

Ben diversa la lesione del menisco di natura degenerativa: questa non andrebbe generalmente trattata chirurgicamente. Si tratta di menischi "invecchiati" che hanno perso la loro naturale resistenza meccanica e si sono sfibrati, sfilacciati e assottigliati. Il dolore meno invalidante delle lesioni acute è dato dalla perdita di altezza del menisco e alla alterata distribuzione di carico tra femore e tibia. In questi casi l'asportazione della lesione meniscale riduce ancora lo spazio articolare residuo trasferendo e concentrando il carico sulla parte operata.

Risultato: dopo un iniziale beneficio, dovuto al periodo di riposo nell'immediato post operatorio, alla somministrazione di farmaci antinfiammatori e alla fisioterapia, l'articolazione torna a dolere. Non solo: la sottrazione del tessuto meniscale è la premessa per il cedimento dell'articolazione, che perde il suo asse anatomico, sviluppando un ginocchio valgo o varo.
Di qui la degenerazione delle cartilagini fino alle estreme conseguenze: l'artrosi.

FABIO LODISPOTO Spec. Ortopedia e Traumatologia e in Medicina dello Sport

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